17 marzo/2. Scuole chiuse: Francesco Scrima

Di parere opposto sono molti esponenti politici dell’opposizione e della maggioranza, soprattutto quelli di provenienza ex AN come il ministro Ignazio La Russa, e anche sindacalisti della scuola tra i quali il più esplicito è il leader della Cisl scuola, Francesco Scrima, che all’interrogativo su che fare il 17 marzo risponde così: “Per noi la risposta è semplice, si tratta di una festa, di una festa di grande significato e valore e come tale deve essere celebrata dal Paese e dalla scuola. Riesce davvero difficile immaginare come si possa vivere come festiva una giornata segnata dai consueti impegni lavorativi o di studio”.

All’obiezione, mossa da Confindustria, sugli elevati costi di una giornata di festa non lavorativa, Scrima risponde che “Il fatto poi che quest’anno cadano di domenica diverse festività normalmente infrasettimanali dovrebbe rendere ancor meno problematica la decisione di riservare alla celebrazione del 150° anniversario dell’unità d’Italia il giusto rilievo che la sospensione delle attività ordinarie può conferire”.

In alternativa, suggeriscono altri tra i quali Fabrizio Cicchitto, presidente dei deputati Pdl, si potrebbe dichiarare festivo a tutti gli effetti il 17 marzo 2011 ma poi ‘recuperare’ la giornata di festa dichiarando lavorativa un’altra tra le festività civili normalmente previste, per esempio il 2 giugno (sempre limitatamente al 2011), che quest’anno cade di giovedì, esattamente come il 17 marzo.

Resta il problema, posto da Amato, di come fare in modo che l’eventuale giorno di festa non sia vissuto come una normale vacanza con annesso ponte.