150mila assunzioni, si resisterà alla tentazione del ”pasticcio”?

La conclusione dell’intervista odierna del ministro dell’Istruzione Stefania Giannini a Repubblica (cfr. il nostro articolo Giannini: Sull’edilizia scolastica il governo sta mettendo ‘soldi veri’ ) ci offre il destro per tornare a parlare delle 148.100 assunzioni previste dal piano governativo La Buona Scuola. Queste le ultime righe dell’intervista:

D. Saranno 148 mila le nuove assunzioni, come annunciato?

R. Stiamo calcolando il dettaglio, diciamo che quella è la cifra massima: dobbiamo capire con esattezza i costi a regime. In questo grande piano di stabilizzazione dei precari che stiamo allestendo andremo a offrire lavoro anche a chi non sarà in grado di accettarlo o non lo vorrà fare. La stratificazione delle graduatorie negli anni è stata profonda.

D. Prenderete tutti dalle graduatorie a esaurimento o, come chiede una parte del Pd, anche dalla seconda fascia?

R. È in corso una riflessione. Di certo, elimineremo la logica delle graduatorie, una piaga sociale.

Da queste risposte, l’impressione è che le certezze granitiche sull’entità e la composizione siano oggetto di una certa revisione.

Questa impressione è suffragata da due articoli piuttosto informati usciti nel giorno dell’Epifania, all’indomani dell’incontro tra il premier Matteo Renzi e il ministro dell’Istruzione Stefania Giannini (cfr. Renzi-Giannini, incontro e cinguettii di riforma).

Nel primo, di Corrado Zunino per Repubblica, dall’eloquente titolo Scuola, scontro sulla lista dei precari da assumere, si legge: “Il ministero sta studiando come realizzare le assunzioni, ma ci sono dissidi. Renzi chiede di mantenere la linea iniziale: tutti devono essere presi dalle graduatorie a esaurimento (Gae) «per esaurirle davvero». Una parte del Pd ha sollevato la questione degli iscritti alla seconda delle tre fasce di graduatoria: molti hanno accumulato diritti, sarebbe più equo assumere centomila precari dalle Gae e 40 mila dalla seconda fascia. È uno degli argomenti forti usciti nei due mesi di consultazione e non è di facile soluzione. «Dobbiamo creare le condizioni affinché nessuno possa più fare ricorso», dice Davide Faraone, sottosegretario all’Istruzione. Nel 2016, con un nuovo concorso pubblico, si attaccherà la seconda fascia di precariato mentre buona parte della terza resterà fuori”. Insomma, l’articolo adombra un’uscita del reclutamento dai rigidi paletti del Testo Unico, col sacrificio di 40mila iscritti in Gae titolari di un diritto all’assunzione (pur con tutte le riserve possibili sul prolungato mancato esercizio della professione), a beneficio di altrettanti abilitati di II fascia, sicuramente molto esperti, ma che non hanno maturato alcuna aspettativa di assunzione.

Alessandra Ricciardi su ItaliaOggi circoscrive la portata delle aperture nei riguardi della II fascia, introducendo l’elemento garibaldino dei Mille di cui tanto si parla in questi giorni nei forum di settore: “L’altro nodo da sciogliere riguarda il piano assunzionale. Le assunzioni saranno 148 mila, ma tutte dalle graduatorie ad esaurimento o anche da altre liste? Alla luce della sentenza della Corte di giustizia europea, secondo un primo monitoraggio del Miur, sarebbero un migliaio circa i docenti che hanno avuto per più di tre anni contratti di supplenza su posti vacanti e disponibili e che non rientrano nelle Gae. Un piccolo aggiustamento, tutto sommato rispetto al piano iniziale, ma andrà fatto. C’è anche la questione aperta delle necessarie riconversioni professionali per i docenti in soprannumero rispetto alla propria classe di concorso rispetto al fabbisogno delle scuole”. Il problema sarebbe che la breccia aperta dai mille potrebbe essere il cavallo di Troia per decine di migliaia di altri aspiranti docenti in seconda fascia convinti di avere maturato lo stesso diritto. Un diritto, tra l’altro, negato da una sentenza della Corte di Cassazione dello scorso 30 dicembre (successiva alla sentenza della Corte Europea).

Insomma, se le ipotesi che trapelano di cambiamento dei contenuti delle assunzioni de La Buona Scuola avessero concretezza e dovessero avere lo scopo di impedire sfilze di nuovi ricorsi, a noi pare che queste medesime ipotesi invece ne attirerebbero di ben più numerosi, come le formiche nei picnic.