14 gennaio. Fine del concorso per dirigenti tecnici?

Di rinvio in rinvio l’atteso concorso per l’assunzione di 145 dirigenti tecnici nell’Amministrazione scolastica centrale e periferica è arrivato ora a un bivio: finire per sempre su un binario morto oppure riprendere vita con la fissazione delle date delle prove scritte.

Quando circa un anno fa, dopo vari rinvii (il concorso era stato bandito all’inizio del 2008), erano stati pubblicati i nominativi dei candidati che avevano superato la preselezione, si era pensato che il concorso avesse imboccato la strada giusta. Invece, proprio da quel momento, sono cominciate varie vertenze giudiziarie che hanno bloccato l’iter concorsuale: un ex-componente della commissione giudicatrice aveva impugnato con successo l’esclusione e inoltre centinaia di candidati esclusi avevano impugnato la mancata ammissione di circa 500 persone necessarie per raggiungere la quota di 1450 candidati da ammettere, come previsto dal bando.

Sono in molti ormai a ritenere che il rinvio della fissazione dei termini delle prove scritte deciso dal Miur più di tre mesi fa non darà esito positivo e il 14 gennaio prossimo si rinvierà nuovamente tutto o addirittura, e ciò appare molto problematico e gravido di rischi per l’amministrazione, si archivierà tutto il concorso.

Il concorso è il primo da venti anni a questa parte, ma rischia di non decollare mai.

Il ministro Gelmini ha dichiarato più volte che la scuola italiana ha bisogno di un buon sistema di valutazione e di controllo, a cominciare proprio da un qualificato e indispensabile corpo “ispettivo” (dirigenti tecnici). Se tra pochi giorni la Gazzetta Ufficiale, come si teme, metterà la parola fine al concorso, il ministro dovrà pensare ad una valida alternativa, ma anche alla strategia difensiva da opporre in sede giurisdizionale per il copioso contenzioso che sicuramente sarebbe promosso dai soggetti che hanno già superato la preselezione di ammissione alle prove scritte.