Tuttoscuola: Non solo statale

Riduzione della dote scuola, preoccupazione delle paritarie

Le associazioni delle paritarie riconoscono però i meriti di Formigoni nella salvaguardia dell'istituto

La Cdo Opere Educative, l’Associazione Famiglia e Scuola (FAES), Federazione scuola Steineriane, Aninsei, Comitato Politico Scolastico non statale, hanno diffuso una nota in cui riconoscono al Presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, il merito di avere introdotto, con il buono scuola prima e con la dote scuola in seguito, “sfidando non poche resistenze e reiterate critiche, un nuovo modello di welfare, non assistenziale, ma sussidiario e civile, investendo risorse in denaro e servizi destinati alla persona. Questo nell’ottica di sviluppare e valorizzare al meglio il capitale umano e dare finalmente concretezza alla libertà di scelta della scuola da parte delle famiglie, prevista dalla nostra Costituzione”.

Per l’anno 2011 la manovra finanziaria, imponendo alle Regioni un taglio di circa il 40% dei finanziamenti, va ad incidere necessariamente sulla discrezionalità di spesa delle singole regioni e Regione Lombardia si è vista costretta a ridimensionare l’importo complessivo fino ad oggi stanziato a favore dell’istruzione. Lo stesso Presidente, in un recente incontro pubblico con le Associazioni delle scuole paritarie – spiegano le associazioni stesse – ha desiderato comunicare il proprio intento di garantire gli impegni già presi con le famiglie per l’anno in corso, nonostante il taglio subito e di ridurre, nel 2011/2012, il taglio in questa voce di spesa del 30%, nel tentativo di garantire questo beneficio, a discapito di altri investimenti”.

Per tutelare coloro che si trovano in difficoltà e per non mortificare le eccellenze – continuano le associazioni –, vengono mantenute inalterate le risorse per la disabilità e il merito. Sarà invece parzialmente ridimensionata la componente “buoni servizio” (sia negli strumenti del diritto allo studio a favore degli studenti della scuola statale – sostegno al reddito – sia l’integrazione della componente libertà di scelta che passa dagli attuali € 500 per la scuola primaria, € 700 per la scuola secondaria di I grado e € 1000 per la scuola secondaria superiore rispettivamente a € 400, € 600, a € 800), continuando però a tutelare le famiglie con minore capacità di reddito. Il Presidente ci ha inoltre riconfermato la sua volontà nel sostenere una battaglia culturale con tutte le Associazioni delle Scuole Paritarie volta ad una reale parità scolastica, consapevole del fatto che oggi i contributi ministeriali rappresentino un sostegno minimo ancora insufficiente, nella situazione di piena parità giuridica tra scuola statale e paritaria”.

In sintesi, le associazioni affermano tanto di apprezzare “lo sforzo di salvaguardare l’istituto della dote”, quanto di condividere “la preoccupazione delle famiglie e delle scuole, consapevoli del fatto che tale ridimensionamento costringerà quanti scelgono la scuola paritaria ad un sacrificio maggiore”.

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