Mentre le notizie di Tuttoscuola sulla crisi delle scuole paritarie (349 sedi chiuse nel biennio e 75 mila alunni in meno) hanno destato l’interesse di diverse testate giornalistiche che hanno chiesto (e dalla redazione ottenuto prontamente) dati di singole regioni, al Miur è stato fatto il punto su questo settore all’insegna dello slogan “Sì alla parità scolastica, no a i diplomifici”.
Lo hanno ribadito oggi il Ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, e il Sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, nel seminario dal titolo “La Buona scuola e il sistema delle scuole paritarie”, primo momento di confronto per dare attuazione alle novità introdotte dal comma 152 dalla Legge 107/2015 in merito al funzionamento delle scuole paritarie.
Ai lavori, introdotti dal saluto del Ministro, hanno partecipato i vertici del Miur, il coordinatore nazionale del Servizio Ispettivo e i Direttori generali degli Uffici scolastici Regionali.
Maggiori controlli, anche grazie ai 52 ispettori in più previsti dalla Buona Scuola, e una task force per mettere a punto apposite linee guida di intervento sul tema dei cosiddetti diplomifici.
Queste le modalità di azione individuate in attuazione del comma 152 della Buona Scuola che prevede che entro 120 giorni dall’approvazione della legge, dunque entro la metà di novembre, parta un piano straordinario di verifica della “permanenza dei requisiti per il riconoscimento della parità scolastica”.
Il piano straordinario ha l’obiettivo di individuare “prioritariamente le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado caratterizzate da un numero di diplomati che si discosta significativamente dal numero degli alunni frequentanti le classi iniziali e intermedie”.
“Abbiamo un binario molto preciso dentro il quale muoverci che è quello indicato dalla legge – ha sottolineato il Ministro Giannini -. Sulla scuola paritaria abbiamo infranto molti tabù, trattandola come una gamba fondamentale del nostro sistema di istruzione.
Ma dobbiamo affermare sempre di più il principio di qualità separando ciò che funziona da ciò che non funziona, chi fornisce un servizio da chi fa balzare i numeri degli studenti in occasione degli Esami di Stato. Metodo e merito sono due parole chiave della Buona Scuola e valgono anche per le paritarie”.
“Crediamo nel sistema di istruzione pubblico che si compone di scuole statali e non statali, nessun Governo prima di questo si era dimostrato così sensibile al tema – ha aggiunto Toccafondi -. Allo stesso modo però, non vogliamo e non crediamo nei diplomifici, in chi si nasconde dietro le norme della parità scolastica senza effettuare vera scuola e vera istruzione. Il mandato che il Parlamento ci ha dato è chiaro e noi dobbiamo e vogliamo raggiungerlo: contrastare i ‘diplomifici’.
Aumenteremo i controlli, ci saranno 52 ispettori regionali in più, creeremo un gruppo di lavoro operativo di ispettori del Miur e stiamo aggiornando il Piano ispettivo nazionale. Così vogliamo dare gambe al comma 152 della Legge 107”.
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