Tuttoscuola: Non solo statale

"Repubblica" apre alla Moratti?

“E’ difficile negare che il ministro ha ragione quando sostiene che il recupero di competitività dell’Italia passa attraverso il recupero di competitività della scuola nel suo complesso”, e “molte delle critiche che Moratti ha raccolto sembrano provenire dal profondo del passato, dai recessi dell’ideologia”.
Sono questi i passaggi chiave dell’intervista rilasciata da Letizia Moratti a Giulio Anselmi, firma di “Repubblica”. C’è da chiedersi se l’intervista segni un cambio di linea da parte del quotidiano di piazza Indipendenza, che finora non aveva perso occasioni per sparare a zero sulla politica scolastica del governo e sull’azione svolta dal ministro Moratti, in concorrenza con la linea di contrapposizione frontale dell’”Unità”.
Come interpretare questa svolta (se tale è)? Potrebbe essere il segnale di un tentativo di tenere i problemi della scuola al di fuori della rissa quotidiana che caratterizza altri settori della vita pubblica del nostro Paese? Non c’è che da augurarselo: può darsi che la vicenda del peraltro modesto finanziamento concesso alle scuole paritarie (anzi, alle famiglie che le scelgono) possa aprire un confronto costruttivo sulla vera questione di fondo che investe il nostro sistema scolastico, quella della declinante qualità complessiva del sistema educativo del nostro Paese, statale e non statale. La necessità di un rafforzamento della formazione e dei repertori culturali di tutta la popolazione attiva è un’esigenza obiettiva e non di una parte politica.
La questione di fondo è come sostenere la scuola paritaria senza depotenziare la scuola statale, come stabilire un quadro di riferimento capace di sollecitare la libertà di iniziativa di singoli soggetti, di associazioni, di enti e di configurare un sistema di responsabilità, come introdurre linee di competizione – di sana competizione – all’interno del sistema scolastico.

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