Tuttoscuola: Scuola digitale

Quanta Tecnologia oggi?

Come moderatore del forum dedicato alla Educazione Tecnica, ospitato nel sito voluto e realizzato dal collega Gabriele Chiesa (www.leonessa.net), ho modo di leggere praticamente dal vivo le riflessioni/esternazioni di numerosi colleghi, in merito sia alla disciplina che alla scuola. D’altra parte è l’unico in Italia, oltre a quello dell’Aniat, a parlare della bistrattata Tecnologia.
Ho modo così di percepire cosa sta effettivamente accadendo a questa disciplina.

La famigerata riforma Moratti ha penalizzato fortemente Ed. Tecnica, riducendola di fatto ad una sola ora settimanale; l’ex ministro sollecitato da pochi ma intraprendenti colleghi, ha però rivisto le ore assegnate; nel Decreto legislativo n. 226 del 17 ottobre 2005, all’articolo 25, “b) l’orario annuale obbligatorio di cui all’articolo 10, comma 1 del decreto legislativo 10 febbraio 2004, n. 59, è incrementato di 66 ore, di cui 33 ore destinate all’insegnamento della lingua inglese e 33 ore destinate all’insegnamento della tecnologia”, che passa così a 2 ore effettive più 1 ora di laboratorio. L’orario settimanale quindi, va da 27 a 29 ore obbligatorie e 4 ore opzionali.

La C.M. n. 51 Prot. n. 915/DIP/U04 del 12 giugno 2007 sostiene,” c) scuola secondaria di 1° grado: stante il disposto dell’art. 1 comma 7, della legge 12 luglio 2006, n. 228 di conversione del decreto legge 12 maggio 2006, n. 173, che ha prorogato all’a.s. 2008/09 la fase transitoria, anche per l’anno 2007-2008 restano confermati, per l’intero corso, i criteri di costituzione dell’organico fissati dal DPR 14 maggio 1982, n. 782 e successive modifiche e integrazioni;”

Infine la ” CIRCOLARE n. 19 Roma, 13 febbraio 2007 Prot. n.177/DIP/U04 OGGETTO: Dotazioni organiche del personale docente per l’anno scolastico 2007/2008 – Trasmissione schema di Decreto Interministeriale. …. b) Tecnologia Com’è noto, l’ insegnamento della tecnologia, rientrante nell’area disciplinare “Matematica, scienze e tecnologia”, e nell’attuale fase transitoria assegnato ai docenti di educazione tecnica, dall’anno scolastico 2006/07 è passato da una a due ore settimanali. In relazione a quanto sopra, i predetti docenti, ai fini del completamento a tre ore previste per l’insegnamento di educazione tecnica, potranno essere impiegati, in base alle competenze professionali in possesso, negli insegnamenti e nelle attività previste dal progetto di istituto (ivi comprese quelle d’informatica e quelle laboratoriali).”

Queste premesse legislative sono necessarie, perché sta avvenendo che diversi dirigenti scolastici, poco consci delle disposizioni legislative vigenti, o peggio con un cipiglio vessatorio tipico di chi sostiene “qui comando io”, sta applicando male quanto sopra presentato. Da Bari, Benevento, Roma, Bergamo, Chieti, Macerata (basta leggere gli interventi sul forum), vengono presentate decisioni di presidi che vogliono che informatica si faccia nelle due ore di tecnologia contravvenendo alle chiare disposizioni. Peggio è per i supplenti, ma anche per qualche docente a tempo indeterminato, i quali si trovano, ad avere nomine di solo due ore a classe, con nove classi e non le precedenti sei, col conseguente aumento di carico di lavoro, solo perché il dirigente ha considerato le due ore di tecnologia, nella quale ha preteso l’insegnamento di informatica; tutto questo solamente nella logica del risparmio.

Occorre, a mio avviso, essere presenti alle assemblee dei genitori degli alunni delle quinte della primaria, per proporre le proprie idee di laboratorio, anche se in questo caso a volte significa spiazzare il dirigente, proponendo una qualsiasi attività, compresa anche informatica. Purtroppo se nella scuola i genitori scelgono il curricolo ridotto, non c’è niente da fare, se invece si fa in modo di “aiutare il preside” anche in questo senso, col conseguente inserimento dei nostri laboratori nei POF, il ritorno è per la nostra stessa disciplina.

Va ancora detto che le attività di laboratorio, dal decreto Moratti, non necessariamente debbono essere relegate al rientro pomeridiano, proprio per dare loro la stessa valenza didattica delle altre discipline: una opportunità, se usata bene, per forzare le scelte sull’orario completo.
Il ministro aveva promesso un portale per discutere della scuola, sul quale avremmo potuto esternare le nostre considerazioni, ma purtroppo ancora non c’è. Per scrivergli occorre continuare a mandargli le lettere, dato che le e-mail istituzionali non sono disponibili.
Certo è, che anche i sindacati, ai quali ho recentemente scritto di questi problemi senza avere alcuna risposta, annaspano nel buio più completo e poco si adattano ad aiutare i propri iscritti in queste condizioni.

Il mio invito ai colleghi di Educazione Tecnica, è di battersi prima di tutto per la disciplina che insegniamo, proprio oggi che evidentemente c’è un minore impegno dimostrato nell’apprendimento scientifico tecnologico (basta leggere gli ultimi interventi del ministro Fioroni), poi per non permettere il possibile calo orario della disciplina stessa.
Voglio concludere con una frase di Steve26 presa dal forum:
“NON LASCERO’ DISINTEGRARE “LA MIA STORIA”, “LE MIE FATICHE”, “LE MIE COMPETENZE”, “LE MIE PASSIONI” da chi della scuola non sa proprio NULLA, MA QUEL CHE E’ PEGGIO NON AMA I RAGAZZI!”

Sant’Angelo in Vado 14.11.2007
Giuseppe Dini
giuseppe.dini@istruzione.it

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