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Tuttoscuola ha riservato una certa attenzione negli ultimi tempi alla scuola Bosina di Varese. Non ultima, la pubblicazione in via esclusiva del manifesto in 17 punti (ripreso e poi commentato diversi giorni dopo dalla stampa nazionale) per la riforma del sistema di istruzione, approvato in un apposito convegno organizzato da quella scuola paritaria varesina.

Abbiamo parlato di scuola di Bosina, come fosse una località di quella provincia lombarda, mentre, come ci ha fatto notare una lettrice, il termine bosina identifica la stessa città.

Proprio sul sito della scuola paritaria Bosina, fondata dalla moglie del senatore Bossi, c’è la spiegazione di quel termine.  

Con il termine “bosini”, da sempre, vengono designati gli abitanti della città di Varese.

L’origine del nome “bosino” è incerta.

C’è chi attribuisce la derivazione della parola dalla Val Bossa e chi la imputa, invece, al fatto che i Varesini fossero chiamati “ambrogini”, in quanto devoti a Sant’Ambrogio. L’espressione “ambrogino” si sarebbe poi tramutata in “bosino”.

Qualunque sia la vera origine del nome, essere un membro della Scuola Bosina significa, testimoniare la grande tradizione locale per mezzo della riscoperta delle radici, delle usanze e della cultura del territorio.

Chissà se nel terzo millennio i bosini guardano anche all’Europa.