Tuttoscuola: Scuola digitale

Programmare è un gioco da ragazze con CodingGirls

Superare stereotipi di genere e attrarre le giovani donne verso la carriera digitale. Questo l’obiettivo di CodingGirls Roma-Usa, l’iniziativa che propone alle studentesse della Capitale, anche di scuola primaria e secondaria di primo grado, di sperimentare in prima persona l’uso attivo delle nuove tecnologie e dà visibilità a modelli positivi da seguire come le coach di Girls Who Code e le tutor del Dipartimento di Informatica della Sapienza Università di Roma.

Fino al 17 ottobre le scuole romane ospitano laboratori di coding, mentre sabato 18 e domenica 19, l’evento si sposta nella Palestra dell’Innovazione, per un’esperienza unica di immersione nelle nuove tecnologie e hackathon finale.

Trattandosi di co-produzione romano-americana (Mondo Digitale, la fondazione capitolina di settore, con l’Ambasciata Usa), la lingua di lavoro è rigorosamente l’inglese e i metodi americani fanno la parte del leone tra hackathon, fab lab, ideation room, activity space, family coding.

Il programma
La prima parte del progetto si svolge quella nelle scuole. Una “staffetta formativa” in cui le alunne di un istituto passano il “testimone tecnologico” alle coetanee d’un’altra scuola. Poi, nel weekend, il picco di lavoro nella “palestra” di via del Quadraro: fabbricazione digitale (fab lab), robotica, maratone di tecno-creatività a squadre (hackathon) con progettazione di app e strumenti didattici, laboratori di “programmazione in famiglia” (family coding) con dentro mamme, nonne e insegnanti della bambine delle elementari. In chiusura, presentazione dei progetti e premiazione.

Come spiega Neelie Kroes, commissario europeo per l’agenda digitale, “la tecnologia è troppo importante per essere lasciata solo agli uomini”. E infatti, affermano recentissime proiezioni, se nel comparto digitale lavorasse un numero di donne pari a quello degli uomini, il Pil europeo salirebbe di circa 9 miliardi di euro l’anno. Le cose stanno in modo diverso. In Italia, ad esempio, va gradualmente meglio ma siamo ancora lontani dall’obiettivo parità: 10 donne laureate in discipline tecnico-scientifiche rispetto a 15 uomini, 16° posto in Europa per numero di ricercatrici donne (34,5%), in fondo alla classifica per numero di donne docenti universitarie (36,2%). Ma il problema non è solo italiano: in Europa solo 9 sviluppatori su 100 sono donne, nel settore ICT le manager sono il 19% e meno del 30% la forza lavoro al femminile.

Coding girls, su iniziativa della Fondazione Mondo Digitale e dell’Ambasciata Usa in Italia, nasce nell’ambito del semestre italiano di presidenza del Consiglio dell’Unione Europea e in occasione della Settimana Europea della Programmazione. Sostengono Coding girls anche il MIUR, Roma Capitale (Assessorati Roma Produttiva e Famiglia-Educazione-Giovani), il dipartimento di Informatica dell’università Sapienza, la Città Educativa di Roma (“costola” di Mondo Digitale su contributo del Campidoglio) e Microsoft che fornisce i computer. Per saperne di più, www.mondodigitale.org.

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