Tuttoscuola: Scuola digitale

Ocse all’Italia: 15 anni per raggiungere la Gran Bretagna

L’Italia deve accelerare e investire più risorse per diffondere le tecnologie digitali a scuola, altrimenti, di questo passo, ci vorranno altri 15 anni per raggiungere, ad esempio, la Gran Bretagna dove l’80% della classi può contare su strumenti didattici informatici e digitali.

L’Ocse riconosce e apprezza la volontà dell’amministrazione scolastica italiana di incrementare l’uso delle tecnologie e di internet nelle scuole italiane, ma la sprona a fare di più.

I risultati della valutazione esterna richiesta dal ministro Profumo all’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, e presentati all’inizio di marzo 2013, non lasciano dubbi. Le criticità riguardano innanzitutto le risorse: i 30 milioni di euro l’anno stanziati (5 euro per studente) sono un budget insufficiente. Ma non solo. Sono scarse anche le risorse didattiche digitali a disposizione dei docenti.

Come rimediare? Intanto – suggerisce l’Ocse – si ricorra a finanziamenti integrativi, da parte di Regioni, Fondazioni e scuole e poi si ‘apra’ ad altre tecnologie meno costose e scelte dalle scuole (kit composto da computer di classe, visualizzatore e proiettore). Sarebbe di aiuto, inoltre, lo sviluppo di una piattaforma virtuale di scambio delle risorse digitali per insegnanti, la possibilità per le scuole di organizzare la formazione dei docenti in modo flessibile, l’istituzione di premi per gli insegnanti e fiere dedicate all’innovazione nonchè la definizione di obiettivi e criteri di valutazione dei risultati.

Sul fronte dei cambiamenti si raccomanda di concentrare le risorse su Scuola 2.0 e interrompere l’iniziativa Classe 2.0, pensando anche al varo di reti scolastiche 2.0.

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