Tuttoscuola: Non solo statale

L’85% di diplomati nel 2010: sfida o miraggio?

Raggiungere nel 2010 il traguardo minimo del diploma o della qualifica professionale per l’85% dei giovani di 20 anni per recuperare i ritardi di competitività e sviluppo che condizionano l’avvenire del nostro Paese. E’ la richiesta al Parlamento e alla Conferenza unificata Stato-Regioni lanciata da Confindustria e Sindacati nell’accordo per lo sviluppo del Mezzogiorno firmato giovedì 19 giugno. Nell’accordo le parti sociali hanno fissato obiettivi, contenuti e impegni, tra cui questo del tasso di diploma, in linea con gli impegni sottoscritti dall’Italia a Lisbona nel marzo 2000.

Ma quanto siamo distanti da quel traguardo? Relativamente alla situazione dei livelli di istruzione e di formazione, osserva il documento, in Italia “il tasso di diploma sfiora il 70% dei 19enni. Il confronto internazionale tuttavia ci pone al disotto della media europea. La Francia ha un tasso di diploma pari all’81%, la Germania pari all’89%”.
L’obiettivo sembra dunque ambizioso, anche se nel quinquennio 1996-2001 i diplomati italiani sotto i 20 anni sono passati dal 66,5% al 73,5%. Un incremento del 7% che, teoricamente, se la tendenza fosse mantenuta, potrebbe essere replicato nel successivo quinquennio (80,5% nel 2006) arrivando addirittura all’87,5% nel 2011.

Ma nei fatti le cose potrebbero non essere così semplici.
In effetti già l’incremento di quel 7% tra il 1996 e il 2001 ha avuto andamenti difformi sul territorio nazionale, tanto che l’aumento più significativo del tasso di diplomati si è avuto nelle regioni del Mezzogiorno (dal 63,5% del ’96 al 71,9% del 2001 con incremento di 8,4 punti), mentre nel nord-est si è passati dal 68,4% al 73,4% con un incremento di soli 5 punti (il tema dell’istruzione nel Mezzogiorno è ampiamente sviluppato nel numero in edicola di Tuttoscuola).
Un dato unisce tutto il paese, da Trento a Caltanissetta: la netta supremazia femminile. Il rapporto tra i ragazzi e le ragazze nel 2001 si attestava sul 78% contro il 68,9% dei coetanei maschi. Al centro la percentuale di diplomate in rosa raggiunge addirittura l’87,2% lasciando sempre a quasi 10 punti di distanza i maschi. Se non è il sesso forte, è certamente quello più istruito.

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