Tuttoscuola: Non solo statale

ITS, 10% dei finanziamenti in base al merito

La valutazione e il merito entrano negli ITS (Istituti Tecnici Superiori). Dal prossimo anno scolastico per la prima volta saranno misurate l’efficienza e l’efficacia dei risultati e i fondi verranno distribuiti non più a pioggia, ma in base ai traguardi raggiunti. Una vera e propria rivoluzione nel settore dell’istruzione. Questo l’esito dell’accordo siglato ieri in Conferenza Unificata tra il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca e le Regioni.

Dal prossimo anno scolastico il fondo Miur e i fondi regionali che finanziano gli ITS verranno distribuiti in questo modo: il 20% in relazione alla popolazione residente nella Regione di età compresa fra i 20 e i 34 anni; il 70% sulla base dei ragazzi ammessi al secondo anno e di quanti sono stati ammessi all’esame finale; per il 10% a titolo di premialità per quegli ITS che hanno ottenuto un punteggio pari o superiore a 70 secondo criteri che riguardano, fra l’altro, l’occupazione, il placement dei diplomati a 6 e a 12 mesi dalla fine del corso. “Più fai assumere più fondi prendi, insomma”, riassume il comunicato del Miur.

Gli Istituti Tecnici Superiori oggi raccolgono 5.000 ragazzi (un numero forse inferiore alle aspettative), sono caratterizzati da una forte contaminazione tra scuola e lavoro, con il 50% delle docenze effettuate dal mondo della produzione e almeno il 30% delle ore in tirocinio attivo. Si tratta di corsi della durata di due anni: gli studenti che hanno terminato il primo biennio stanno avendo ottimi risultati sul piano dell’occupazione: oltre il 60% dei diplomati ha già trovato lavoro, con alte percentuali di contratti a tempo indeterminato.

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