Tuttoscuola: Non solo statale

Isfol: Istruzione e formazione professionale, importanti lasciapassare

I percorsi triennali di Istruzione e Formazione Professionale (IeFP) sono un importante canale di accesso al mercato del lavoro: già a 3 mesi dal conseguimento della qualifica un giovane su due ha trovato il suo primo impiego e dopo tre anni la quota degli occupati sale al 59%. L’IeFP è anche un valido strumento per stimolare la prosecuzione degli studi. Al termine del percorso un terzo dei partecipanti decide di svolgere un’altra esperienza formativa e dopo 3 anni un giovane su dieci sta ancora studiando. E’ quanto emerge da un’indagine dell’Isfol, avviata nel luglio 2010 e terminata a febbraio di quest’anno. Lo studio ha analizzato la situazione lavorativa di un ampio campione di giovani, intervistati a 3 anni dall’acquisizione della qualifica”. Lo si legge in una nota dell’Istituto per lo Sviluppo della Formazione Professionale dei Lavoratori.

Coloro che si iscrivono all’istruzione e formazione professionale, provengono soprattutto da famiglie di estrazione operaia (55%). I loro genitori hanno solitamente un titolo di studio che non supera la licenza media (61%). ‘L’IeFP ricopre quindi un ruolo fondamentale nel favorire l’occupazione dei giovani – ha dichiarato il presidente dell’Isfol Sergio Trevisanato – ed ha anche, ma non solo, una rilevante funzione di recupero per i ragazzi con carriere scolastiche non lineari, demotivati e con una condizione socio- culturale caratterizzata spesso da disagio e a forte rischio di esclusione sociale. A questi giovani viene facilitata una professionalizzazione mirata ad un buon inserimento professionale che non esclude una rimotivazione verso l’apprendimento”.

Tra coloro che risultano occupati al momento dell’intervista (il 64% dei maschi e il 52% delle femmine) ben il 60% dichiara di svolgere un’occupazione perfettamente coerente con il proprio percorso formativo. Si tratta, inoltre, in gran parte di lavoro dipendente (87%), mentre solo l’8% è autonomo e il 5% ha un contratto di collaborazione. Tra i lavoratori dipendenti il contratto più diffuso è quello di apprendistato (36%), segue il contratto a tempo indeterminato (33%) e a tempo determinato (25%). Per quanto riguarda la distribuzione per aree geografiche, il tipo di contratto più diffuso nelle Regioni del Nord e del Centro è l’apprendistato, nel Sud invece è il contratto a tempo indeterminato. Tra chi ha proseguito gli studi subito dopo la qualifica, il 68% ha scelto il IV anno dei percorsi IeFP, il 9% corsi post-diploma o post-qualifica e il 18,5% la scuola superiore. Dall’indagine è emersa una maggiore performance da parte delle agenzie formative, sia nel grado di soddisfazione da parte dei giovani sia sotto il profilo degli esiti occupazionali. Ad un anno della qualifica il 70% dei ragazzi provenienti dalle agenzie formative ha trovato un primo lavoro (85% dopo due anni) contro il 50% di quelli provenienti dalle scuole (78% dopo due anni). Questa disparità si riscontra anche in merito allo stage, di cui risultano più soddisfatti i giovani provenienti dagli enti rispetto a quelli degli istituti scolatici.

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