Tuttoscuola: Non solo statale

Il peso crescente delle Regioni, dal “parere” all'”intesa”

Nelle versione di febbraio il testo del disegno di legge Moratti, a proposito di rapporti istituzionali, si limitava a prevedere in vari passaggi un “sentite le Regioni” che sembrava il massimo di apertura concesso dal Centro verso il territorio.
Ora non è più così. Il “sentite” è stato sostituito da un “d’intesa con”, dal significato ben diverso.
La logica dell’articolo 117 sulle materie di legislazione concorrente per Stato e Regioni prevede che, anche in materia di istruzione, le scelte siano concordate in una condizione di parità.
Così, ad esempio, i decreti legislativi in materia di istruzione e formazione professionale saranno emanati “previa intesa” con la Conferenza delle Regioni (art. 1). Allo stesso modo il piano programmatico di interventi finanziari sarà definito “previa intesa” (art. 1 e 2); così sarà anche per il decreto legislativo per la realizzazione dell’alternanza scuola-lavoro (art. 4).
Solamente quando la competenza dello Stato è esclusiva in materia di istruzione, le Regioni saranno soltanto “sentite”, come segno di buon vicinato (come è previsto, ad esempio, nell’emanazione dei decreti legislativi sulle norme generali sull’istruzione, che è competenza esclusiva dello Stato).
Questa apertura complessiva del testo di disegno di legge verso il sistema regionale non è bastata tuttavia a far ottenere il parere favorevole di tutte le Regioni, dal momento che, come è noto, il gruppo delle sei regioni “uliviste” ha espresso parere contrario alla proposta governativa.

Forgot Password