Si deve a due ricercatori dell’Isfol, Giulio M. Salerno e Giacomo Zagardo, un accurato studio comparativo sui costi dei corsi di istruzione e formazione professionale organizzati, rispettivamente, dalle Regioni attraverso propri Centri o Centri convenzionati, e dallo Stato in regime di sussidiarietà per mezzo degli Istituti professionali (I costi della IeFP: un’analisi comparata tra istituzioni formative regionali e istituzioni scolastiche statali, IsfolResearchPaper23).

I percorsi di  IeFP effettuati in regime di sussidiarietà all’interno degli Istituti Professionali possono essere realizzati secondo due diverse modalità: integrativa e complementare.

Nel caso dell’offerta sussidiaria integrativa gli studenti che si iscrivono alla classe prima degli indirizzi quinquennali degli Istituti professionali statali possono chiedere di conseguire  anche una qualifica professionalea conclusione del terzo anno. Per questi studenti gli Istituti professionali organizzano appositi percorsi formativi per il conseguimento della qualifica, il cui rilascio è di competenza esclusiva della Regione. Gli studenti che fanno questa sceltapossono, dopo aver conseguito la qualifica professionale, iscriversi al quarto anno dei percorsi scolastici e proseguire fino al conseguimento del diploma di scuola secondaria di secondo grado.

Nel caso dell’offerta sussidiaria complementaregli studenti seguono invece fin dalla prima classe, pur collocata all’interno di un Istituto professionale, un percorso di formazione di IeFP, alla fine del quale possono conseguire solo i titoli di qualifica triennali.

Il risultato di questa indagine, che è stata condotta sui dati dell’anno 2012-2013 è chiaro: il raffronto tra i costi sostenuti da ogni Regione e dallo Stato, riferiti ai quattro indicatori comparabili tra loro (costo annuale per percorso, costo annuale per allievo, costo orario per allievo e parametro ora/corso), dimostra che i costi della Iefp erogata direttamente dalle Istituzioni formative regionali sono nettamentepiù bassi (mediamente di un terzo) rispetto a quelli sostenuti dallo Stato per offrire i corrispondenti percorsi nelle Istituzioni scolastiche statali (offerta sussidiaria complementare).