Tuttoscuola: Non solo statale

I nuovi protagonisti del dopo Stati Generali

La lista delle cose da fare è dunque molto lunga. E i soggetti coinvolti per l’attuazione della riforma del sistema formativo non saranno solamente quelli tradizionali: governo, parlamento, e, con ruolo consultivo, i rappresentanti delle forze sociali e associative.
Entrano infatti in campo per la prima volta, e a pieno titolo, le Regioni che, per effetto della legge costituzionale n. 3/2001, hanno ora competenza anche in materia scolastica (mentre quella in materia di formazione professionale è da sempre esclusiva per le Regioni).
Sull’istruzione lo Stato non ha più potere esclusivo, se non nel dettare i principi generali; il precedente potere lo deve ora spartire con le Regioni, che hanno potestà concorrente.
La riforma della scuola non riguarda dunque solamente il ministro dell’istruzione e non potrà essere certamente un fatto quasi interno della sola maggioranza: non vi potrà essere passo alcuno senza il concorso delle Regioni. Una complicazione in più per il ministro Moratti che dovrà vedersela con i Ghigo, gli Storace, i Galan, i Formigoni, insomma con i vari governatori delle Regioni italiane: confronti istituzionali e tavoli politici su tutta la materia, ha detto il presidente Ghigo.
Portare a sintesi le posizioni dei numerosi protagonisti sarà forse cosa più difficile della stessa individuazione dei contenuti di riforma. Abituiamoci quindi a sentir parlare molto nel corso del 2002, anche a proposito di scuola, della Conferenza Stato-Regioni.

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