Un passo avanti nella direzione giusta, commenta Vasco Errani, governatore dell’Emilia Romagna. La legge approvata lo scorso 23 giugno dall’Assemblea regionale concernente la disciplina del sistema regionale dell’istruzione e formazione professionale parte necessariamente dal riparto di competenze legislative definito dalla riforma del Titolo V della Costituzione, che ha attribuito alle Regioni una potestà legislativa esclusiva in materia di “istruzione e formazione professionale”. I principi e le finalità della legge non hanno potuto rendere operativi anche i nuovi assetti delle “competenze concorrenti” di Stato e Regioni perché il Miur non ha ancora ratificato l’Accordo Quadro di attuazione del Titolo V condiviso nel giugno 2010 nella sede tecnica della Conferenza Unificata tra Governo, Regioni, Province e Comuni.
Patrizio Bianchi, assessore regionale all’istruzione, università, formazione – intervistato da Tuttoscuola – dichiara che l’approvazione della legge è la testimonianza concreta che “l’Emilia Romagna continua ad investire sulla scuola e sulla formazione Il nuovo sistema si inserisce all’interno della strategia di Europa 2000 il cui cardine principale è l’investimento sulla persona”.
La legge regionale – continua l’assessore Bianchi – intende “sostenere e valorizzare la pluralità dell’offerta formativa, i dispositivi di riconoscimento dei crediti formativi e di sostegno alla reversibilità delle scelte, il raccordo tra i diversi livelli di istruzione e formazione, la loro organicità e percorribilità”.
L’iniziativa dell’Emilia Romagna conferma la necessità di procedere all’adeguamento del nuovo quadro normativo in tutte le Regioni e Province autonome, al fine di garantire a tutti i giovani italiani gli stessi diritti e le medesime opportunità.
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