Trento accetta alcune linee di fondo della legge n. 53/03 e tenta anzi di definirle meglio di quanto abbia finora fatto il Governo che l’ha promossa ed approvata. Opta in modo deciso per garantire la pari dignità dei percorsi fino a 18 anni, cosicché la scelta a 14 anni non è più tra una scuola liceale di serie A e una scuola di istruzione e formazione professionale di serie B, ma tra percorsi culturalmente ed educativamente equivalenti che hanno scopi differenti e specifici, ma non tra loro gerarchizzati.
La scelta di Trento raccoglie la sfida di un’istruzione e formazione professionale di qualità, davvero concorrenziale con i licei. E la raccoglie al punto, in nome della specificità dei percorsi, da prevedere la possibilità per i ragazzi che avranno il diploma quadriennale di istruzione e formazione professionale di accedere direttamente all’alta formazione professionale, mentre chi frequenta i licei lo potrà fare solo al termine del percorso quinquennale (art. 61). Per converso, i ragazzi con il diploma quadriennale dell’istruzione e formazione professionale, se vorranno entrare in università, dovranno frequentare l’anno integrativo necessario per accedere all’esame di stato.