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Apprendistato: slitta a fine luglio l’ok della Conferenza Unificata

Slitta il via libera della Conferenza Unificata alla riforma dell’apprendistato. Le Regioni non hanno partecipato alla riunione della Conferenza Unificata, prevista per il 23 giugno, in polemica con il Governo che non avrebbe rispettato gli impegni precedentemente assunti sul trasporto pubblico, sul federalismo fiscale, etc.

Il provvedimento sull’apprendistato è pronto, il consenso è ampio, la decisione è presa, ma il via libera istituzionale si avrà forse a fine luglio. L’esito positivo, per ora tecnico, è stato favorito dal significativo passo avanti del ministro del lavoro, che ha accolto gli emendamenti alla bozza di testo unico proposti dalle Regioni.

L’assessore al lavoro ed alla formazione della Regione Toscana Gianfranco Simoncini, coordinatore della IX Commissione degli assessori regionali, con soddisfazione ha riconosciuto che “l’accoglimento degli emendamenti ha determinato un miglioramento qualitativo dei contenuti del testo proposto dal Governo. In particolare la nuova bozza garantisce il quadro di competenze delle Regioni sulla certificazione delle competenze e sulla regolamentazione dell’apprendistato per il conseguimento della qualifica e del diploma professionale. Inoltre è stato scongiurato il pericolo di accollo alle Regioni di oneri finanziari non propri”.

Una convergenza di massima sulla riforma dell’apprendistato è stata espressa anche dalla Conferenza Nazionale del lavoro del PD svoltasi lo scorso 17 e 18 giugno a Genova. In particolare è stato sottolineato che è indispensabile incentivare l’impegno dello Stato e delle Regioni sul terreno del servizio di orientamento scolastico e professionale che deve coinvolgere in modo puntuale tutti i ragazzi e le ragazze durante il percorso scolastico. Il servizio di orientamento scolastico e professionale deve essere in grado di assicurare ai giovani informazioni precise sulle opportunità che hanno a disposizione sul versante scolastico e della istruzione e formazione professionale ma anche sul versante degli sbocchi occupazionali effettivamente disponibili.

Del resto la sfida degli sbocchi occupazionali dei giovani non dipende solo dall’approvazione del testo in Conferenza Unificata, che offre solo uno strumento, ma dalla capacità di concentrarsi sul raggiungimento di determinati risultati, di dare fiducia al “popolo” della scuola, alle famiglie, ai giovani, alle imprese, dal livello di autonomia delle istituzioni territoriali.

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