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Apprendistato e obbligo scolastico, provvedimento dannoso?

L’approvazione da parte del Senato in via definitiva della nuova legge sul lavoro che prevede, tra l’altro, una modifica all’apprendistato con effetti sul normale percorso per l’istruzione (si veda il nostro articolo (L’apprendistato a 15 anni è legge) sollecita il nostro lettore Salvatore Provenzani a scriverci. Ne pubblichiamo volentieri l’email

Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Desidererei vivamente che sull’emendamento Cazzola che prevede a 15 anni la possibilità di assolvere l’obbligo scolastico nell’apprendistato, si aprissee un utile dibattito non solo nella categoria degli operatori scolastici, ma nelle forze sociali e nella società civile ampiamente intesa. Nessun provvedimento poteva essere più dannoso per la qualità del sistema scolastico e per la crescita civile del paese.

Sorprende che a proporlo sia stato un “esperto” del mondo del lavoro e che il Ministro Gelmini si sia dichiarata favorevole visto che la norma favorirà l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro.

Sembra che i due politici abbiano una percezione della realtà molto lontana e diversa da quella che hanno per esempio tutti i sindacati della Scuola.

In realtà a mio avviso si tratta dell’atto finale dello scientifico “smontaggio” dell’edificio tradizionale della Scuola italiana. Mettendo insieme i tagli previsti dalla Finanziaria, tenendo conto dell’effetto della Riforma che ridurrà classi ed organico in maniera sensibile, l’assolvimento dell’obbligo a 15 anni completa il quadro.

Francamente penso che solo a preoccuparsi della tenuta degli organici e della conservazione dei posti di lavoro, si giustificherebbe la posizione contrarissima al provvedimento. Ma vi è di più e credo che questo sia determinante per opporcisi decisamente.

Il mercato del lavoro è notoriamente in crisi. Dappertutto nel nord come nel sud fioccano i licenziamenti e la chiusura delle piccole e medie imprese. Non stanno bene nemmeno le imprese artigiane, le botteghe per intenderci. Allora di quale inserimento nel mondo del lavoro si parla?

Sembra più una beffa che si aggiunge al danno. Specialmente nel Mezzogiorno del paese sembra veramente improbabile che questi 15enni liberati dalla scuola, possano seriamente introdursi nel mondo del lavoro. Inevitabilmente essi saranno preda della strada,aumenterà la dispersione scolastica ed in certe zone del paese la manovalanza per la criminalità potrà avere una impennata negativa.

La permanenza nella aule di giovani magari svogliati e poco studiosi è molto meglio della strada. Ma tutto questo di negativo che si rileva sembra essere più frutto di un disegno che conseguenza del caso.

Salvatore Provenzani DS ITC Don Luigi Sturzo – Bagheria

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