
Sull’utilità delle calcolatrici per l’insegnamento e l’apprendimento della matematica si discute da tempo, e con maggiore vivacità da quando la ricerca applicata ai minicomputer e alle calcolatrici scientifiche ha messo sul mercato a prezzi decrescenti prodotti capaci di effettuare all’istante una serie di operazioni di calcolo di varia complessità, che fatte manualmente costavano tempo e fatica, e mettevano molti alunni in difficoltà, suscitando ostilità per la materia.
Sull’argomento Tuttoscuola ha effettuato qualche mese fa un sondaggio tra i propri lettori, il cui esito, largamente favorevole all’utilizzazione delle calcolatrici e dei computer in classe (l’84% si è detto favorevole, di cui il 47% molto e 37% abbastanza, contro il 12% di poco favorevoli e il 3% di contrari), è stato sottoposto la scorsa settimana a un Focus Group di una decina di partecipanti, insegnanti di matematica in diversi tipi di scuola secondaria superiore o dirigenti scolastici con formazione tecnico-scientifica.
L’incontro, promosso da Tuttoscuola in collaborazione con Casio, azienda leader nella produzione di calcolatrici ad uso didattico, ha confermato che non ci sono obiezioni di principio da parte degli insegnanti, e che le calcolatrici sono già largamente utilizzate in classe, meno nel biennio, più ampiamente nel triennio, dove l’impiego di questi strumenti consente ai docenti di elevare il livello di competenza in matematica raggiunto dagli studenti. Alcuni docenti si sono dichiarati favorevoli all’uso delle calcolatrici grafiche anche in sede di esame (come già avviene in molti Paesi europei e non), a condizione che le prove siano costruite in modo tale che lo studente sia tenuto a motivare le scelte fatte.
Sull’argomento Casio promuove a Roma un congresso internazionale, in calendario per il prossimo 6 maggio 2011.
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