Tuttoscuola: Non solo statale

Apprendistato: dalla scuola alla fabbrica?

Dopo l’intervento del precedente lettore Salvatore Provenzani , pubblichiamo un secondo intervento del lettore Orazio Rossi (in qualità di genitore), sempre sulla nuova legge sul lavoro che prevede, tra l’altro, una modifica all’apprendistato con effetti sul normale percorso per l’istruzione (si veda il nostro articolo L’apprendistato a 15 anni è legge).

Invitiamo gli altri lettori a inviarci le loro opinioni sul tema (o su altri temi nuovi da proporre), scrivendoci come di consueto a botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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Si tratta del provvedimento approvato dalla Commissione Lavoro della Camera che annulla l’obbligo di istruzione svolto nella scuola fino a 16 anni.

Attivare ulteriori strumenti per prevenire la dispersione scolastica è sicuramente positivo. Non è positivo, secondo noi genitori, abbassare l’obbligo di istruzione approvando un emendamento che porta i giovani al lavoro a 15 anni.

Educazione e scuola sono patrimoni divenuti inutili perché non spendibili immediatamente nel mondo del lavoro?

Sarebbe più semplice svolgere l’apprendistato nei percorsi di istruzione e formazione professionale dove già si assolve l’obbligo di istruzione, investendo in un canale dove tutti gli stati europei si stanno dirigendo e non al contrario, cioè diminuendo l’istruzione.

I Centri di Formazione Professionale “regionali”, che si sono rivelati per la loro esperienza a volte centenaria, particolarmente efficaci per dare qualifiche professionali e contrastare la dispersione scolastica possono, secondo noi, essere i gestori per un vero rilancio dell’apprendistato.

E’ auspicabile pertanto che tutti i dispositivi da mettere in atto per cercare di prevenire e contrastare la dispersione scolastica siano tesi a favorire il successo nell’assolvimento dell’obbligo di istruzione, non tralasciando la possibilità di favorire un serio ed “onesto” orientamento da fare nella scuola media inferiore.

E’ auspicabile inoltre, promuovere e facilitare accordi tra Centri di Formazione Professionale – Aziende – Stato/Regioni dove quest’ultimo s’impegni a non gravare di oneri contributivi per periodi limitati le Aziende e quest’ultime si impegnino a loro volta ad offrire un posto di lavoro “certo” ai giovani, superando così l’ulteriore piaga della precarietà. Il compito educativo e didattico è demandato pertanto al Centro di Formazione Professionale, garante a trasmettere un supporto educativo ed un altrettanto sapere tecnico alla persona.

Il tempo che viviamo, la grande sfida educativa ormai promossa da tutte le parti, la libertà di scelta da parte dei giovani e delle loro famiglie in base ad aspirazioni, progetti di vita e lavoro, chiedono risposte certe, capaci di offrire un serio progetto di vita per preparare i giovani al futuro.

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I lettori di tuttoscuola.com sono invitati a dire la loro su questo tema, scrivendo a botta_e_risposta@tuttoscuola.com. La redazione pubblicherà le risposte più significative. Analogamente, coloro che vogliono proporre nuovi temi di discussione possono scriverci al medesimo indirizzo botta_e_risposta@tuttoscuola.com.

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