Era il 19 giugno 2003, esattamente dieci anni fa.
La legge di riforma del ministro Moratti abroga d’un colpo la legge n.9/1999 che aveva introdotto l’innalzamento dell’obbligo scolastico. Un’abrogazione forse frettolosa che crea un vuoto istituzionale che soltanto due anni dopo sarebbe stato colmato dal decreto legislativo n. 76/2005 sul diritto-dovere all’istruzione e formazione.
Su iniziativa del sottosegretario all’istruzione, Valentina Aprea, si stendono le linee di un Accordo che verrà sottoscritto il 19 giugno 2003 in Conferenza unificata per avviare già dall’anno scolastico 2003-2004 corsi sperimentali di Istruzione e Formazione Professionale di durata triennale, aperti ai ragazzi con licenza di scuola media.
Nascono in quel modo, tra la diffidenza di molti, i corsi della IeFp (Istruzione e Formazione Professionale).
Molti critici bollano l’iniziativa come soluzione tampone, destinata ad un flop sicuro. Invece…
L’avvio della IeFP è il primo concreto atto applicativo della Legge delega n. 53/2003 (riforma Moratti), prima ancora della emanazione dei decreti legislativi delegati .
Il sistema sperimentale di IeFP è la dimostrazione di una riuscita collaborazione interistituzionale tra Stato e Regioni che ne ha via via definito il quadro ordinamentale di riferimento. Pochi, allora, ci avrebbero scommesso.
L’utenza complessiva è passata da poche decine di migliaia del 2003-04 a oltre 125.000 attuali (cui sono da aggiungere altri 116.000 ragazzi circa che frequentano percorsi IeFP presso le Istituzioni Scolastiche statali).
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