Tuttoscuola: Scuola digitale

Youtube e dintorni: la supermulta di Fioroni

Chi diffonde immagini con dati personali altrui non autorizzate – tramite internet o mms – rischia multe da 3 a 18 mila euro, e fino a 30 mila euro nei casi più gravi, quando vengono utilizzati dati sensibili: quelli che riguardano “l’origine razziale ed etnica, le convinzioni religiose, filosofiche o di altro genere, le opinioni politiche, l’adesione a partiti, sindacati, associazioni od organizzazioni a carattere religioso, filosofico, politico o sindacale, nonché i dati personali idonei a rivelare lo stato di salute e la vita sessuale” (art. 4 comma 1 lettera C del Codice della privacy).
E’ quanto prevede la Direttiva n. 104 firmata dal ministro Fioroni in data 30 novembre 2007 e inviata a tutte le scuole. Sarà l’Autorità garante della privacy ad irrogare le multe, alle quali si potranno aggiungere anche sanzioni disciplinari, di competenza della scuola. Inoltre le istituzioni scolastiche potranno inserire nei regolamenti di istituto altre disposizioni volte a vietare o limitare l’utilizzo di mms, registrazioni audio e video, fotografie digitali all’interno dei locali scolastici.
La materia è delicata, e non mancheranno controversie sugli aspetti procedurali: chi, come e quando deciderà di chiedere l’applicazione di multe così salate? In quali casse sarà versato l’importo delle stesse? Se finissero nelle esauste casse delle scuole, potrebbero forse essere accusate di trasformare le multe in una sorta di autofinanziamento, in analogia con ciò che fanno certi Comuni con le multe derivanti dall’utilizzo degli autovelox? La stessa Direttiva è cauta: sono ben 27 i “considerata” (cioè i rinvii ad altre norme e le premesse giustificative) che precedono il testo della Direttiva, irta di citazioni dei codici civile e penale, e non è senza significato che il ministro abbia voluto appoggiare sulla Autorità garante della privacy la responsabilità di irrogare le multe in caso di violazione della legge sulla protezione dei dati personali.
E se i genitori non pagassero le multe? Già alcune loro associazioni protestano, scaricando sulle scuole la responsabilità dei controlli. Il Ministero fa comunque sapere che intende promuovere insieme al Garante “tutte le iniziative necessarie per informare e formare dirigenti scolastici, insegnanti e studenti sui temi della tutela della privacy“.

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