Le iniziative E-Skills for Jobs 2014” e “Fostering Digital Entrepreneurship” sono importanti e meritorie ma non devono far dimenticare, a nostro avviso, che per far decollare la scuola digitale sul piano strategico e in termini di sistema devono essere soddisfatte alcune condizioni preliminari, che emergono anche dall’inchiesta sul campo ( http://www.tuttoscuola.com/scuoladigitale/ ) di Tuttoscuola, che da mesi visita e racconta con ampi dossier le scuole che sul territorio stanno implementando la scuola digitale. Proviamo qui a fare un elenco parziale e provvisorio, precisando che tali condizioni preliminari richiedono un forte e coerente impegno del Miur e, per quanto di loro competenza, delle Regioni e degli Enti locali:

• Formazione obbligatoria al digitale dei dirigenti scolastici, degli insegnanti e del personale amministrativo, collegata ai processi di innovazione curricolare e organizzativa
• Diffusione della banda larga e del wi-fi in tutti gli istituti dei vari ordini e gradi
• Disponibilità di piattaforme digitali accessibili e condivise
• Ampia disponibilità di software didattico e valutativo online anche autoprodotto dai docenti
• Disponibilità di postazioni per il lavoro in piccoli gruppi e di strumenti come i tablet in dotazione al maggior numero di studenti, e tendenzialmente a tutti
• Riorganizzazione degli spazi scolastici in modo da favorire il superamento delle lezioni frontali
• Apertura pomeridiana delle scuole per un utilizzo a tempo pieno di spazi e attrezzature da parte degli studenti e anche della popolazione locale (civic centres)
• Sperimentazione e progressiva generalizzazione di forme più elastiche di rapporto tra lezioni, studio domestico, apprendimento collaborativo e laboratoriale, valutazione
• Generalizzazione dell’uso del Registro elettronico 

Tra le proposte di cui si discute c’è anche l’inserimento della programmazione software tra le materie di studio, come si fa o si sta per fare in altri Paesi, che hanno però ordinamenti più flessibili del nostro.