Tuttoscuola: Scuola digitale

Umberto Eco. Salvare le parole scritte sulla carta

Domani, alla Fiera del Libro di Torino, Umberto Eco dialogherà con Jean-Claude Carrière discuterà dei nemici dei libri.

In una intervista apparsa oggi su La Stampa, l’autore del Nome della rosa anticipa alcune sue riflessioni in merito.

I nemici dei libri? «Principalmente gli uomini, che li bruciano, li censurano, li chiudono in biblioteche inaccessibili, condannano a morte chi li ha scritti. Non, come si crede, Internet o altre diavolerie. Internet insegna ai giovani a leggere, e serve a vendere uno sfragello di libri».

Su l’e-book Umberto Eco è più cauto.

“Se l’e-book a modo suo risulterà leggibile (senza stancare gli occhi), sfogliabile facilmente, maneggevole, capace di essere letto anche se non si hanno batterie cariche, e soprattutto durevole (non smagnetizzabile), se ne potrà parlare. È troppo presto per pronunciare giudizi».

Sembra di capire che l’e-book non sia la strada maestra per amare la lettura, anche se, precisa Eco, «Mi hanno raccontato di un hacker del Mit che da quando ha avuto tra le mani un e-book ha cominciato a leggere romanzi, iniziando col Don Chisciotte. Come vede le vie del Signore sono infinite». Ma non infinite per fare dell’e-book l’alternativa al libro cartaceo, perché «Se c’è uno scrittore che può scrivere solo per un e-book, sarà meglio evitarlo».

I libri stampati su carta allungano certamente la vita, come Eco ebbe a dire proprio alla Fiera del Libro di Torino due anni fa, per il libro on line, forse, ma è meglio aspettare.

Forgot Password