Tuttoscuola: Scuola digitale

TABLET SCHOOL/2

Prima di iniziare con le domande, interviene il provveditore dei Bergamo, Patrizia Graziani: la nuova parola d’ordine deve essere “dalla scuola dell’insegnamento a quella dell’apprendimento”.

Vengono quindi premiati dal provveditore i due ragazzi, 16 anni, un ragazzo e una ragazza, che hanno organizzato le procedure informatiche che hanno portato a scegliere il titolo (su Facebook) e il logo.

Prende quindi la parola l’ex ministro della PI Luigi Berlinguer, che mette l’accento sul fatto che finora il nostro Paese sembra non aver ancora compreso che la sua prima risorsa è quella costituita dai giovani e dalla scuola.

Intervengono quindi alcuni studenti, parlando con una tranquillità e una padronanza degli argomenti impensabili in ragazzi così giovani, messi per la prima volta di fronte a una platea affollata di compagni, ma anche di insegnanti. Qualcuno legge appunti, altri parlano a braccio mostrando grande sicurezza.

L’accento cade sui vantaggi delle nuove tecnologie in termini di maggiore coinvolgimento anche emotivo degli studenti. Utile, in particolare, l’accesso a internet durante le lezioni. La carta serve poco, solo per materie come disegno tecnico e in parte matematica. Utile e pratico, in particolare, il tablet, molto più semplice e user friendly del computer.

Si impara dai prof, ma soprattutto dagli altri”, dai compagni, dice un ragazzo, Davide, 16 anni.

Un altro sedicenne, del liceo Lussana, spiega come il tablet consenta di lavorare in gruppo e con un approccio interdisciplinare. Mail, messaggistica istantanea, condivisione delle cartelle aiutano l’apprendimento in quasi tutte le materie. Va vinto il disorientamento iniziale, poi emergono i molti vantaggi.

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