Tuttoscuola: Scuola digitale

Smart Cities: cosa succede al Miur

Il Corriere delle Comunicazioni on line (Cor.com) sottolinea: “È possibile incentivare politiche e progetti “smart” con modalità e processi poco intelligenti?”. Vedendo cosa sta succedendo al MIUR sembrerebbe  difficile.

Ai  vincitori del bando Smart Cities and Communities emanato con il Decreto Direttoriale prot.n. 391/Ric del 5 luglio 2012 del MIUR, che ha previsto lo stanziamento, per i progetti presentati dagli under 30, di 25 milioni di euro per progetti d’innovazione sociale, è stata comunicata la notizia il 28 febbraio 2013 e l’ottenimento di un finanziamento (che prevede il 20% da cofinanziare) per lo sviluppo dell’idea.

Purtroppo i vincitori ad oggi non hanno ancora ricevuto un centesimo: 52 progetti ritenuti meritevoli, frutto dell’impegno, delle competenze e del talento di giovani pronti a spendersi e investire nel proprio paese sono bloccati. La notizia sorprende e lascia allibiti: vorremmo sapere cos’è che ha impedito fino ad oggi l’erogazione del dovuto, due anni sono un tempo assurdo, un tempo in cui una ‘start up’  può tranquillamente morire … o andare altrove!

Il bando e la selezione si erano dimostrati un segno di un cambiamento nella direzione giusta, che introduceva idee nuove e tutti si sentivano arricchiti: l’amministrazione faccia chiarezza per far emergere al più presto le responsabilità.

Ci troviamo di fronte ad uno spreco: le risorse ‘investite’ per la formazione dei giovani talenti la cui fuoriuscita dal nostro paese e dalla nostra economia realizzano il vantaggio di altre economie.

La lucida e profonda analisi compiuta sulla nostra società dal presidente del CENSIS Giuseppe De Rita resta inascoltata: quando parla di ‘capitale inagito’ si riferisce anche al capitale umano che non abbiamo la capacità/volontà di utilizzare. 

Forgot Password