Tuttoscuola: Scuola digitale

Scuole in crisi senza l’adsl

Mentre si avvicinano le prime applicazioni della riforma digitale (iscrizioni, registri degli insegnanti e valutazione degli alunni), previste dalla legge e tenacemente voluta dal ministro Profumo, 3.800 istituzioni scolastiche sono alle prese in questi giorni con l’attivazione della adsl, che dal 20 ottobre scorso è stata disattivata per cessazione del contratto da parte del Miur.

L’avevano avuto gratis quel collegamento a suo tempo; la disattivazione le mette ora in condizioni di parità con le altre istituzioni scolastiche che l’adsl se l’erano pagata, ma…

Ma, contratto scaduto o no, equità di trattamento o meno, non è certamente facile, in tempi critici come quelli attuali, reperire in poco tempo le risorse necessarie per l’installazione di una nuova linea o chiedere all’Ente locale, con le casse semivuote e alle prese con ben altri problemi, di dare un aiutino economico.

Oltre a queste criticità non indifferenti, la questione, però, ha un altro risvolto poco piacevole e contraddittorio. Mentre il ministro ha fatto convogliare tutte le risorse disponibili sulla svolta digitale per la smaterializzazione del sistema, a costo di mettere in crisi o in ginocchio alcuni servizi educativi (come, ad esempio, le sezioni primavera rimaste senza finanziamenti), questo ‘buco’ della adsl sembra andare in controtendenza e suona addirittura in contraddizione con gli obiettivi ministeriali.

Tra meno di un mese, per esempio, tutte le scuole statali saranno alle prese con la novità rilevante delle iscrizioni on line. Quasi certamente toccherà alle segreterie delle scuole aiutare migliaia di genitori per questa nuova modalità di compilazione dei modelli on line. Senza adsl cosa succederà?

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