Tuttoscuola: Scuola digitale

Scuola, università e ricerca, tutte le novità nel decreto semplificazioni

Scuola, Università, Ricerca, Agenda digitale. Sono alcuni dei capitoli delle decreto sulle semplificazioni tracciati al termine del Consiglio dei Ministri dal ministro dell’Istruzione, Francesco Profumo.

Scuola: Due le novità. “La prima è sull’edilizia scolastica, con un piano nazionale di edilizia, che coinvolge anche gli altri ministeri competenti. In particolare gli interventi miglioreranno l’esistente puntando all’efficienza energetica e alla sicurezza“. Ci sarà una “indicazione forte” sui contratti per energia, seguendo il contratto nazionale che consente riduzione dei costi. L’altra norma è legata all’autonomia scolastica, per favorire la gestione diretta delle risorse. Si prevede di individuare le linee guida e nei prossimi 90 giorni le forme di attuazione. “Noi siamo sicuri – ha detto il ministro – che con maggiore responsabilizzazione migliorerà la qualità dell’offerta formativa“.

Università: “Abbiamo posto grande attenzione alla digitalizzazione dei processi che interagiscono con gli studenti“, ha spiegato Profumo annunciando che ci sarà “un portale unico dell’offerta formativa del Paese“. Il portale sarà “in almeno due lingue e questo consentirà agli studenti, non solo del nostro paese, di avere una visibilità sulle singole offerte delle università, in termini di corsi di laurea, di servizi, di borse di studio“. “Questo – ha spiegato il ministro in questo AUDIOci colloca direzione dei migliori paesi e dal punto di vista della formazione e ci auguriamo che ci consenta di implementare organizzazione università”.

Ricerca: Si interviene sulla ricerca internazionale, industriale e di base. Per la ricerca internazionale “si evita una doppia valutazione per i progetti finanziati parzialmente dalla comunità europea: si acquisisce la valutazione dell’Europa, semplificando e riducendo i tempi“. Per la ricerca industriale “viene individuato un capofila e il progetto si relaziona solo con il capofila“. In genere c’è una interazione diretta con i singoli partner. Questo “riduce i tempi della burocrazia e crea più fluidi i finanziamenti“. Per la ricerca di Base “sarà possibile finanziare progetti che sono stati valutati positivamente dall’Unione Europea senza che sia stata fatto un bando ad hoc“. Il governo attraverso la relazione diretta eviterà di fare call dirette ma utilizzerà risultati europei. “Questo – ha detto il ministro – ci consente di abbreviare i tempi, avere diretta integrazione con modalità di valutazione europee e di avvicinarsi di più alla ricerca europea“. Norme sono poi previste in favore dei ricercatori degli enti pubblici che potranno mettersi in aspettativa.

Agenda digitale: Sul punto c’è “grandissima attenzione” e nel capitolo “scuola e università saranno sicuramente prioritari per favorire la digitalizzazione ed allargare l’applicazione dell’agenda digitale in termini di servizi“. “Siamo in ritardo – ha detto il ministro – ma ci sono tutte le condizioni per accelerare“.

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