Tuttoscuola: Scuola digitale

Scuola futura/3. Libri di testo e non

Intanto però si registrano anche nel nostro Paese, come Tuttoscuola sta mostrando da due anni in appositi dossier, iniziative volte ad anticipare la scuola digitale in una serie di istituti, che agiscono in qualche caso autonomamente, in altri col supporto di grandi aziende come Microsoft, Samsung e Apple o per impulso di associazioni come Imparadigitale di Dianora Bardi e sindacati attenti alla dimensione professionale come l’ANP.

In questi istituti si sperimenta il superamento del libro di carta, in qualche caso sostituito dalle versioni digitali predisposte dalle case editrici, in altri da materiali online autoprodotti dalle scuole o da reti di docenti come nel caso di Bookinprogress, che partita dall’istituto “Majorana” di Brindisi, diretto dal dirigente Salvatore Giuliano, è giunta a coinvolgere ben ottocento insegnanti in tutta Italia.  

Alla luce dell’iniziativa di Amazon di cui si parla nella news precedente (l’accesso a prezzi assai contenuti a centinaia di migliaia di testi online) vorremmo fare una breve considerazione: i libri di testo scolastici sono quasi per definizione libri ad uso transitorio, destinati ad essere rivenduti o (purtroppo) eliminati. Quelli in versione digitale online si presterebbero perciò, più e prima dei titoli non scolastici, ad essere presi in affitto, con notevole risparmio per le famiglie, minore consumo di carta e proporzionale risparmio degli alberi che servono per produrla. Ci staranno pensando gli editori italiani?

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