Tuttoscuola: Scuola digitale

Scuola digitale/3. Una sfida per l’editoria

Occorre risolvere il problema dell’editoria scolastica, che è strettamente legato alla transizione al digitale. Quest’ultima dovrebbe favorire l’abbattimento dei costi dei “testi” digitali, ma in realtà nel nostro Paese accade che l’IVA sui prodotti cartacei è al 4%, mentre quella sul digitale al 21%, con l’effetto di lasciare spesso invariati i costi o in alcuni casi di aumentare addirittura il costo del digitale rispetto al cartaceo. E accade anche che la transizione ai libri di testo digitali si stia di fatto rimandando dal 2008 ad oggi di anno in anno per motivi facilmente intuibili.

Se si riuscisse ad istituzionalizzare il patto con le famiglie, legittimando le scuole alla richiesta di finalizzati e modesti contributi annuali, collegandoli a tutte le forme possibili di agevolazione per le fasce meno abbienti, se si risolvesse una volta per tutte il problema dell’editoria digitale, la transizione alla scuola 2.0 per il nostro Paese sarebbe molto più vicina e le risorse statali potrebbero essere utilmente concentrate nelle dotazioni di scuola, come i cablaggi, la creazione di banda ultra larga, la rivoluzione degli spazi didattici e naturalmente la formazione continua dei docenti.

I dati acquisiti da Tuttoscuola con i dossier dedicati all’argomento delle TIC nella scuola alimentano una prospettiva forse un po’ più rosea di quella fotografata nel rapporto OCSE. Sembra infatti che il censimento delle dotazioni tecnologiche degli Istituti non tenga conto delle molte realtà all’avanguardia (“Lussana” di Bergamo, “Volta” di Perugia, Calabria digitale, “Leone XIII” di Milano, “Rosmini” di Rovereto, l’istituto comprensivo “Negrelli” di Merano 2, etc), e del primo meeting nazionale della scuola digitale vista dagli studenti, promosso da ImparaDigitale a Bergamo (5 e 6 aprile),  che si sono mosse in autonomia e che fortunatamente si stanno diffondendo sempre più.

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