Tuttoscuola: Scuola digitale

Scuola digitale/3. Il piano ConnectEd di Obama

Si chiama ConnectED il programma (‘Initiative’) che consentirà a tutte le scuole americane di connettersi a internet ad alta velocità (banda larga) e di avere il wi-fi entro cinque anni. Il presidente Obama lo aveva preannunciato a giugno 2013, lo ha menzionato in occasione dell’annuale discorso al Congresso pronunciato il 2 febbraio scorso, e ne ha parlato più ampiamente due giorni dopo in occasione della sua visita a una scuola pilota a Washington.

Il progetto costerà 2 miliardi di dollari, interesserà 20 milioni di studenti di 15.000 scuole, e alla fine dei cinque anni permetterà al 99% degli studenti americani di connettersi a internet e a tutte le altre scuole ad alta velocità.

Tutto a carico del bilancio federale e dei contribuenti americani? Niente affatto. La novità, come il presidente americano ha detto di fronte al Congresso con toni di sfida (ma è stato ugualmente sommerso dagli applausi) è che non saranno le resistenze e la ‘tirchieria’ del Parlamento USA ad impedirgli di portare aventi i suoi progetti più ambiziosi nei diversi campi, tra cui quello della scuola digitale.

Saranno le grandi aziende americane a investire sulla formazione tecnologica avanzata dei giovani, ha sottolineato Obama, e lo faranno nel loro stesso interesse perché domani potranno avere lavoratori più qualificati e produttivi: nei prossimi due anni (in anticipo sui cinque del programma) ben 850 milioni di dollari verranno da Apple (100 milioni per fornire iPad e MacBook soprattutto alle scuole più bisognose), altri 100 da At&t (connettività), 100 da Sprint (fornitura di Wi-fi), 100 da Verizon (in contanti), il resto da Microsoft (sistemi operativi a basso costo) e da altre aziende.

Il fatto è che la legislazione americana favorisce le donazioni, che nel 2013 hanno ripreso a crescere fortemente: solo nel trimestre agosto-ottobre 2013 ben 12 miliardi di dollari sono affluiti nelle casse delle 3.828 ‘Charities’, gli enti non profit americani, secondo i dati forniti da Blackbaud, azienda specializzata in questi tipo di rilevazioni.

A quando qualcosa del genere in Italia? Se gli investimenti del Miur nella scuola digitale resteranno scarsi, tra i più modesti in Europa (anche a causa della crisi finanziaria del nostro Paese), si dovrà trovare una soluzione diversa, e quella degli incentivi fiscali alle donazioni ‘mirate’ dovrebbe essere esplorata con lungimirante determinazione (accanto ad altre possibili). Ne ha parlato con convinzione il ministro Carrozza nell’intervista a Tuttoscuola nel numero di Ottobre. Le azioni per il rilancio del paese dovrebbero passare anche da qui.

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