E’ ambiziosa la manovra disposta dal Governo per l’edilizia scolastica come strumento d’investimento per il futuro. Particolarmente impegnativo è il fronte della ristrutturazione, il cui successo si misurerà nel corso del periodo estivo quando sono sospese le attività didattiche. Ma strutture scolastiche moderne e funzionali non passano solo per edifici a norma.

“Il fare di oggi – spiega a Tuttoscuola il Prof. Paolo Calidoni, dell’Università di Cagliari – deve saper guardare lontano. Va bene la messa in sicurezza e a norma degli edifici, giustamente apprezzata da tutti, ma contemporaneamente non si può prescindere dalle infrastrutture di rete per la banda larga e wi-fi per l’uso diffuso dei digital personal device in tutti gli ambienti, interni ed esterni”. Senza investimenti nell’infrastruttura di rete non si fanno i “servizi”, si fanno promesse. E il sistema scolastico è molto indietro su questo fronte rispetto agli altri paesi.

Le istituzioni scolastiche dotate di banda larga hanno una forma di presenza in più perché le possibilità “internettiane” di espressione, di elaborazione, estendono le conoscenze individuali, suggeriscono, continuamente, nuove scoperte e comportamenti. La rete è lo strumento di costruzione di un ambiente nel quale si sviluppa una continua riconfigurazione delle relazioni tra i docenti e gli studenti e i loro contesti. In questo visione la connessione è una necessità, la piattaforma cloud una risorsa essenziale.

Aggiunge il prof Calidoni: “la questione perciò non è più solo di edilizia ed impianti e di adeguamento normativo o tecnologico degli edifici scolastici ma anche di architettura degli ambienti di apprendimento, che ha almeno tre dimensioni tra loro strettamente interrelate da tenere ben presenti simultaneamente: una didattica, una edilizia ed una tecnologica”.

L’assegnazione dei 15 milioni di fondi alle scuole vincitrici del bando di concorso per ampliare i punti di accesso alle reti WIFI, potenziare il cablaggio fisico realizzare o adeguare l’infrastruttura di rete (Lan/Wlan) è un segnale importante ma non decisivo per supportare il percorso di cambiamento attraverso le tecnologie. C’è da fare ancora tanta strada.