Tuttoscuola: Scuola digitale

Scuola digitale: segnale di attenzione per i giovani

È fondamentale un’accelerazione nella realizzazione infrastrutturale della banda larga in tutto il territorio. Lo Sblocca Italia, la finanziaria e i prossimi decreti attuativi tengono conto della Strategia per la crescita digitale e del Piano per la banda larga. Al riguardo il Presidente Bassanini ha sollecitato il ‘superamento dello Stato che fa le regole e poi resta a guardare’, auspicando un ruolo attivo nella promozione dell’innovazione all’interno di una ben definita politica industriale. Ha riconosciuto, infine, che ci sono misure finalmente efficaci (es. credito d’imposta, creazione di un fondo pubblico di garanzia, etc.) per la realizzazione efficace ed efficiente della rete di banda larga.

La rete della banda larga, l’infrastruttura indispensabile alla digitalizzazione in grado di assicurare una connettività veloce, stabile capace, efficiente, dovrà raggiungere l’80-85% degli italiani entro il 2017 in linea, ed oltre, il target dell’Agenda digitale europea.

E la scuola? Il sistema di educazione e formazione nazionale sta partecipando a questa necessaria rivoluzione? I ritardi si conoscono e anche le ricadute negative in termini di mancata crescita qualitativa degli esiti formativi.

La scuola è coinvolta come snodo dell’apparato amministrativo, come istituzione che educa e forma una platea di cittadini che va oltre gli allievi in senso stretto, com’è coinvolto ognuno di noi. Insieme alla scuola siamo tutti protagonisti del presente nella costruzione del domani: nuove competenze che siano aperte e flessibili per una continua innovazione, capaci di un uso intelligente della tecnologia, nuovi comportamenti e attitudini da adottare e promuovere, una nuova cultura di cui essere portatori.

Il cambiamento della scuola dovrà partire dal ministero: la digitalizzazione diventa il primo cardine verso l’efficienza amministrativa. Il Miur è stato elogiato anche all’estero per aver introdotto l’iscrizione online anche se tante istituzioni scolastiche, quest’estate, non erano in grado di interfacciarsi con l’INPS per le procedure di pensionamento dei docenti e il registro elettronico è spesso vissuto come un’incombenza complicata.

Serve una rivoluzione silenziosa ma capace di fare molto rumore. La buona scuola non è del Governo, transitorio e temporaneo quanto possa essere, è nostra e la facciamo noi: siamo ‘buoni’?

Forgot Password