“Rendere l’offerta educativa e formativa coerente con l’evoluzione in senso digitale di tutti gli altri settori della società” è obiettivo prioritario del ministro dell’istruzione Profumo. In questa prospettiva si colloca la definizione formale, nei prossimi giorni, in sede di Conferenza Stato- Regioni, dello schema di Accordo predisposto dal Miur sulla diffusione nelle scuole di ogni ordine e grado dei progetti e delle azioni di innovazione didattica.

I tratti significativi dello schema di Accordo sono l’impegno di Miur e Regioni “… a promuovere, sostenere e sviluppare in sinergia iniziative volte a garantire l’adeguata realizzazione degli obiettivi …”, il finanziamento statale di 24 milioni di euro, ripartito tra le Regioni, sulla base della popolazione scolastica, gli aiuti finanziari delle Regioni per l’investimento “… in tecnologie e software per la didattica o investimenti sulla formazione dei docenti”.

Perché gli obiettivi auspicati possano essere effettivamente conseguiti dal sistema educativo occorre non solo certezza dei tempi e dell’entità delle risorse finanziarie realmente disponibili e utilizzabili (la vicenda degli scatti di anzianità docet), ma anche che Miur, Regioni ed istituzioni scolastiche, ciascuno per la parte di rispettiva competenza, promuovano nuovi modelli organizzativi, nuove metodologie, nuovi percorsi curriculari, nuove offerte di servizio, condizioni di coinvolgimento, attivo e consapevole, di docenti, famiglie, realtà economiche e sociali.

Si può affermare che il Miur stia nel frattempo progredendo significativamente non solo nell’acquisizione di dati statistici (quante Lim già nelle classi, quante scuole coinvolte nei precedenti progetti, etc) ma nella lettura e conoscenza delle esperienze di classi 2.0 e di scuole 2.0 per raccogliere elementi conoscitivi del contesto ambientale e organizzativo della scuola, delle motivazioni di adesione, dei livelli di condivisione e della valutazione dei risultati raggiunti e nell’approntamento degli strumenti più adeguati? Vorremmo tanto rispondere di sì.