Tuttoscuola: Scuola digitale

Scuola digitale, fondamentale la formazione degli insegnanti

La scorsa settimana sono stati presentati a Cinisello Balsamo (Milano) i risultati di una ricerca, condotta dall’Università di Milano-Bicocca in collaborazione con AICA e Telefono Azzurro, “sulla percezione dei problemi e sulle competenze legate all’ICT nel mondo della scuola”.

I ricercatori del team di ricerca QUA_SI (‘Qualità della vita nella Società dell’Informazione’), centro interdipartimentale dell’Università di Milano-Bicocca, hanno sottoposto un questionario di trenta domande – tra settembre 2013 e gennaio 2014 – a un campione di 1.332 docenti (37% di scuola elementare, 37,8% di scuola media e 25,2% di scuola superiore), formato per l’81,8% da donne e il 18,2% da uomini, con un’età media di 50 anni, distribuiti in 148 centri urbani in tutta Italia. Un campione, come mostrano queste cifre, indubbiamente molto rappresentativo.

Dalla ricerca è emerso che l’83% degli insegnanti intervistati chiede di avere più formazione sull’uso didattico delle nuove tecnologie, pur avendo l’82 per cento di essi già partecipato a corsi sull’ICT.

Tra le principali criticità evidenziate dall’indagine coordinata da Davide Diamantini, docente di Sociologia dell’innovazione alla Bicocca, c’è il fatto che le strumentazioni informatiche non vengono utilizzate in modo sistematico: ciò rende difficile procedere con i nuovi strumenti, e la difficoltà perdurerà fino a quando l’utilizzo delle tecnologie in classe non sarà totalmente integrato nella didattica.

Un altro dato interessante è che il 92% degli insegnanti ritiene che i ragazzi abbiano bisogno di una formazione specifica sull’uso di internet, dei social network, dei sistemi di messaggistica istantanea, e che questa formazione la possano ricevere solo da un adulto (67%). Ma non dai genitori perché l’80% degli insegnanti li avverte non presenti nella vita online dei figli. Da qui la proposta che sia la scuola, fin dall’inizio della primaria, a occuparsene in classe, coinvolgendo però anche i genitori nel percorso di formazione.

La questione è complessa perché i docenti dovrebbero svolgere un doppio ruolo: quello di destinatari della formazione (della quale avvertono l’assoluta necessità), e nello stesso tempo di erogatori della stessa, di formatori. Il problema, lo scoglio, è la formazione dei formatori nell’attuale situazione di inarrestabile accelerazione dell’innovazione tecnologica.

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