Tuttoscuola: Scuola digitale

Samsung Italia: continuiamo ad investire anche per la riforma la “buona scuola”

Protocolli in Rete è un sistema ancora giovane. Il 9 gennaio 2015 si è conclusa la fase di familiarizzazione delle scuole con l’applicativo “Protocolli in rete”, avviata dal MIUR il 18 dicembre 2014. I dati forniti dal Miur sul primo avviso MIUR per il Progetto “Smart Future” promosso da Samsung per la concessione a titolo gratuito di 54 ambienti di apprendimento sono fortemente positivi: ben 933 domande di partecipazione all’avviso, un numero 17 volte superiore a quello previsto dall’offerta. Sono dati che fanno evincere un evidente segnale delle aspettative che si sono create intorno alla possibilità di poter fruire di beni e servizi che favoriscono l’innovazione tanto nella didattica quanto nei processi organizzativi. 

“Smart Future, che inizierà con il nuovo anno scolastico in sette regioni italiane – dichiara a Tuttoscuola Manuele De Mattia, manager Samsung Electronics Italia – si inserisce in un contesto più ampio che vede il Gruppo Samsung impegnato nel mondo e nel nostro paese nello sviluppo di progetti nell’ambito dell’istruzione e della formazione, con l’obiettivo di supportare lo sviluppo di competenze digitali allineate alle richieste del mercato presso scuole e università, garantendo ai giovani un futuro migliore. Inoltre aggiunge Mario Levratto, Head of Marketing & External Relations di Samsung, “l’adesione di Samsung come partner “Mecenate” al “Programma il Futuro”, presentato dal ministro Stefania Giannini il 26 maggio al Miur, mettendo a diposizione le soluzioni più avanzate per una scuola digitale, conferma la propria missione orientata a rendere le nuove generazioni protagoniste dell’innovazione, condizione imprescindibile per promuovere il progresso culturale, sociale ed economico del Sistema Paese”.

“Samsung – ricorda Carlo Barlocco, Vice Presidente Samsung Electronics, investendo con progetti di qualità nelle scuole italiane, ha dato una risposta seria e concreta a chi ha ci ha accusato di avere solo fini commerciali. Auspichiamo che la nostra esperienza possa essere d’aiuto anche per la riforma la “Buona Scuola” in discussione al Senato della Repubblica”, in quanto siamo senz’altro da considerare una realtà strategica per la scuola ma anche per l’economia italiana”

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