Tuttoscuola: Scuola digitale

Sì agli strumenti didattici on line, ma attenzione alla privacy

Un nuovo studio indica che la maggior parte dei genitori italiani guarda con favore all'uso di Internet a scuola, ma teme che le attività on-line dei figli possano essere monitorate e utilizzate in modo improprio

SafeGov.org, in collaborazione con l’Istituto Italiano per la Privacy, ha presentato oggi i risultati di un sondaggio rivolto ai genitori italiani destinato a valutare le loro opinioni sull’utilizzo delle applicazioni e degli strumenti on-line nelle scuole e sulle relative conseguenze per la privacy degli studenti. Secondo il sondaggio, la maggioranza dei genitori italiani ritiene che l’utilizzo di Internet a scuola possa apportare vantaggi significativi agli studenti ed è favorevole all’uso di strumenti on-line per le attività di apprendimento e per migliorare il rendimento scolastico, purché siano attivi gli opportuni controlli di protezione della privacy.

Nonostante gli evidenti vantaggi dell’uso di Internet in aula, la maggior parte dei genitori italiani intervistati ha espresso preoccupazione circa l’uso improprio delle pratiche di creazione di profili e di monitoraggio delle attività on-line dei propri figli a scuola. Oltre al controllo delle e-mail degli studenti, i genitori sono contrari al monitoraggio da parte delle società di Internet delle attività degli studenti sui social network e sui canali video, nonché sui dispositivi connessi a Internet come tablet e computer portatili, per scopi diversi da quelli didattici, ad esempio pubblicitari.

La maggior parte dei genitori ritiene che spetti alle scuole garantire la protezione della privacy degli studenti e propone che le scuole richiedano servizi di posta elettronica in grado di offrire garanzie contro la creazione di profili a fini pubblicitari.

Principali conclusioni:

– Circa il 60% dei genitori ritiene che l’uso di Internet a scuola  possa aiutare i figli nell’apprendimento delle lingue straniere e per acquisire le competenze necessarie per essere competitivi nell’economia globale del XXI secolo;

– L’86% dei genitori è preoccupato per il monitoraggio delle attività on-line dei figli da parte delle società a fini pubblicitari e molti tipi di annunci pubblicitari sono considerati potenzialmente dannosi;

– Oltre la metà dei genitori vorrebbe che le scuole mettessero a punto delle regole di condotta per vietare che le attività dei figli siano monitorate ed utilizzate per un successivo invio di messaggi pubblicitari;

– La maggior parte dei genitori è anche favorevole all’adozione di leggi più severe da parte del governo che affidino ai genitori il controllo totale sul tipo di informazioni che possono essere eventualmente raccolte dalle società di Internet sugli studenti a scuola;

– Il 72% dei genitori ritiene che la responsabilità di garantire la privacy degli studenti sia delle scuole, ciononostante l’88% si dichiara disposto ad intervenire personalmente.

Il sondaggio ha coinvolto 500 genitori di studenti della scuola italiana, dalla scuola primaria alla scuola secondaria superiore, residenti in Italia. Agli intervistati è stato chiesto di descrivere il livello di consapevolezza e di preoccupazione sul controllo delle attività dei figli on-line, sottolineando quali aspetti del controllo e monitoraggio dei propri figli siano più o meno accettabili. Il questionario fa parte di un sondaggio più ampio rivolto ai genitori condotto in quattro paesi europei (Polonia, Francia, Italia e Spagna) e in diversi paesi del mondo, fra cui Israele, Stati Uniti, Australia, Giappone, Corea e Malaysia.

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