Tuttoscuola: Scuola digitale

Progetto “EducaTi: Partnership pubblico-privato per l’innovazione tecnologica

Il progetto “EducaTi”, frutto della collaborazione del Miur con Telecom Italia “per costruire nel nostro paese una cultura digitale”, ha essenziale bisogno di infrastrutture, ma in linea prioritaria di un nuovo modello di formazione in servizio dei docenti. Telecom Italia attraverso la metodologia del check-up digitale (implementata con successo in Emilia-Romagna, nella Provincia Autonoma di Trento, in Piemonte e in Friuli Venezia Giulia), intende supportare le Regioni nel loro percorso di costruzione delle Agende Digitali Regionali, aiutandole a definire le migliori azioni per indirizzare e accelerare lo sviluppo digitale dei territori, a beneficio dei cittadini e delle imprese. La piattaforma creata da Telecom, che chiaramente la offre in vendita sul mercato, come anche fanno Microsoft e molti altri, può concorrere a contenere, sia pure in misura limitata, la carenza di connettività delle scuole.

Il problema non è solo quello di una buona piattaforma a supporto della diffusione della cultura digitale come luogo d’incontro tra la comunità scolastica e le componenti partecipative e produttive della società per il sostegno e l’implementazione del processo di innovazione tecnologica nelle scuole, ma la formazione dei docenti. La prof.ssa Dianora Bardi, Vice presidente di Impara Digitale, ha sottolineato che “la tecnologia va compresa solo come strumento di organizzazione dei processi. Nella delineazione di nuovi modelli didattici i docenti svolgono un ruolo cruciale ai quali occorre garantire puntuali e valutate occasioni di formazione in servizio”.

Questo  aspetto è stato, fino ad oggi, affrontato in modo inadeguato con carenze a livello organizzativo e senza una precisa strategia improntata a ben definiti risultati, alla stabilità nel tempo e generalizzati sul territorio. Occorre mettere in pista politiche di formazione sia iniziale che  in servizio, prestando molta attenzione al rilievo e all’aggiornamento delle competenze. “Non si realizza – secondo la docente della scuola “Don Milani” di Genova Manuela Delfino, sentita a margine dell’evento –  l’innovazione con lo scambio di documenti in pdf tra gli uffici, quando i  dati sono già disponibili, accessibili, semplicemente richiamabili. Questo approccio rende la digitalizzazione inutile e rappresenta piuttosto un costo aggiuntivo”.

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