Tuttoscuola: Scuola digitale

Prof e studenti ‘amici’ su facebook? Piano…

Secondo il presidente nazionale del Cidi (Centro iniziativa democratica degli insegnanti), Beppe Bagni, “la comunicazione via facebook è un fenomeno che ha avuto un significativo sviluppo negli ultimi due anni e che tra i docenti, soprattutto i più giovani, interessa il 25-30%. Quando si consolida il rapporto tra docenti e studenti la diversità di ‘reti di comunicazione’ è molto positiva. È un modo di ‘restare in contatto’ dopo il contatto in aula”. Comunque – ribadisce Bagni in una dichiarazione all’agenzia Adnkronos – “è sempre la scuola, quello che si è fatto in classe, il filo conduttore delle conversazioni”. Il presidente del Cidi, insomma, promuove i contatti tra docenti e studenti (soprattutto dopo i 16 anni) su facebook.

Assai più prudente si mostra invece Anna Oliverio Ferraris, docente di psicologia dell’età evolutiva dell’università Sapienza di Roma. Interpellata dalla stessa agenzia, sostiene che il contatto facebook “qualche volta può essere utile, ma con molta cautela. Se il contatto virtuale punta ad approfondire argomenti di cui si è parlato a scuola, allora va bene. Ma se il social network diventa un canale per un dialogo su questioni più personali ed intime, potrebbe essere troppo invadente”.

L’insegnante che cerca di mettersi sullo stesso piano dei suoi alunni sbaglia: “Questo non va affatto bene, i ragazzi non lo vogliono affatto. A loro serve l’autorevolezza di un adulto, una figura di riferimento e non un altro amico”.

Molto dipende “dalla personalità degli uni e degli altri”, osserva la nota psicologa, che dunque – questa è la sintesi della conversazione – concede un “via libera con cautela e senza esagerare al nuovo trend”.

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