Privacy a scuola, Boldrini ricorda il caso di Carolina

Oltre 460 provvedimenti collegiali adottati; 4.183 risposte a quesiti, reclami e segnalazioni (su telefonia, credito, centrali rischi, videosorveglianza, rapporti di lavoro, giornalismo); 233 decisioni su ricorsi (specie in materia di banche e società finanziarie, datori di lavoro pubblici e privati, attività di marketing, compagnie di assicurazione, operatori telefonici e telematici); 23 pareri al Governo; 395 ispezioni; 578 violazioni amministrative contestate (in aumento rispetto alle 358 dell’anno precedente); circa 3 milioni 800 mila euro di sanzioni irrogate; 56 violazioni segnalate all’autorità giudiziaria. Queste, in sintesi, le cifre dell’attività svolta dal Garante per la privacy nel 2012.

Tra i settori dove più si è fatta sentire l’attività dell’autorità quello dell’istruzione e della scuola. Al punto che, la presidente della Camera, Laura Boldrini, intervenendo alla presentazione della relazione annuale del Garante per la protezione dei dati, ha citato come esempio della delicatezza di certe situazioni in rapporto allo sviluppo della Rete, il caso di Carolina, la ragazza di Novara “che, pochi mesi fa, ha deciso di farla finita dopo che alcuni suoi coetanei che avevano abusato di lei avevano postato su Facebook due video che la ritraevano ubriaca. Sappiamo che un tale avvenimento drammatico, purtroppo non isolato, chiama in causa noi genitori, le famiglie, la scuola“.

Boldrini ha ricordato che “la Rete ha straordinarie potenzialità di emancipazione, di libertà, di crescita culturale ma richiede una nuova consapevolezza, anche sui temi della privacy” e che, “quando parliamo della riservatezza da garantire, si deve pensare in primo luogo ai soggetti più esposti, come i ragazzi alle prese con il web”.