Tuttoscuola: Scuola digitale

Priorità per la scuola/2: … aggiornamento obbligatorio in servizio

Ma questo rischia di non essere sufficiente. Le migliori tecnologie vanno a sbattere contro l’ostacolo più difficile da superare, cioè le forme e le modalità d’insegnamento che non sono cambiate molto. L’ostacolo più difficile sta nel cambiare le abitudini organizzative, i procedimenti, i modi con cui l’organizzazione scolastica svolge il suo “mestiere”. Siamo di fronte più che a una resistenza al cambiamento, ad una  inerzia fisiologica di una organizzazione complessa quale è il sistema educativo, le cui regole di funzionamento si sono formate, strutturate e consolidate in un mondo in cui le tecnologie informatiche non esistevano.

Occorre quindi un cambio di paradigma non per adattare le nuove opportunità che offre l’innovazione tecnologica alle vecchie procedure, ma per inventare nuove modalità di fare scuola direttamente nel contesto delle nuove opportunità. Certo, resta la grande fatica di cambiare ciò che già esiste, ma si riuscirebbe a farlo con docenti con gli occhi rivolti avanti a quello che si può già fare, capaci di offrire ai giovani una nuova chiave di accesso alle discipline. Occorre costruire una condizione professionale dei docenti diversa da quella attuale con una formazione in servizio che va resa obbligatoria, ma riconosciuta a livello di incentivi economici e di sviluppo di carriera. Solo così si possono cogliere le sfide della scuola digitale, rendere i giovani protagonisti del loro apprendimento, garantire al mondo del lavoro competenze estese e solide, offrire un grande contributo al cambiamento del Paese.

L’unico modo di vincere è non avere paura. Le indicazioni programmatiche espresse dal ministro Giannini, purtroppo, prive di una linea ben definita, sembrano più una rassegna delle cose da fare che la testimonianza concreta di volerci provare. Ci auguriamo che i fatti smentiscano questa impressione.

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