Il ministro Stefania Giannini presenterà il Piano Nazionale Scuola Digitale martedì 27 ottobre, ore 11, presso la Sala della Comunicazione del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca. Seguiranno gli interventi di Antonello Giacomelli, sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico, Paolo Barberis, consigliere per l’innovazione del presidente del consiglio, Elio Catania, presidente di Confindustria Digitale. Il piano sarà ambizioso, difficile, criticato? Una cosa è certa: abbiamo qualcosa di concreto, non solo dichiarazioni, per andare avanti. I fatti diranno se siamo (finalmente) sulla strada giusta.
L’innovazione digitale ormai da molti anni è al centro di un intenso dibattito, passa certamente attraverso la scuola ma investe complessivamente il modo di organizzarsi di una società. La rivoluzione digitale va oltre la semplice digitalizzazione, in quanto investe ogni tipo di risorsa che a diverso titolo opera ed agisce nella scuola e per la scuola. La presenza di un computer, di un tablet non basta a migliorare gli esiti formativi degli studenti.
La necessità di ripensare le esperienze pregresse focalizzando l’attenzione sui bisogni degli studenti, dei docenti, rendendo più qualificato il servizio d’istruzione, ha un ruolo chiave nella definizione dei percorsi di sviluppo dell’innovazione tecnologica. Internet apre una vasta gamma di possibilità per migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’apprendimento cognitivo e agevolare gli studenti nel processo di sviluppo delle competenze. Perciò obiettivo prioritario è la costruzione di un nuovo ambiente di apprendimento che faccia dialogare docenti, studenti, integrando informazioni, generando inclusione e migliorando il vivere quotidiano degli studenti, dei docenti, delle famiglia e della realtà sociale. Il PNSD promuove lo sviluppo di modelli d’insegnamento e apprendimento basati sull’utilizzo delle tecnologie con l’obiettivo di fornire ai docenti opportunità di formazione perché possano cambiare il modo di fare didattica a scuola.
La programmazione degli interventi secondo una vision chiara e di lungo periodo e la finanziabilità necessaria per gli interventi rappresentano i due problemi centrali ai quali il Piano nazionale Scuola Digitale si sforza di dare una risposta adeguata.
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