Tuttoscuola: Scuola digitale

Piano Scuola Digitale, Anitec: ”Faremo la nostra parte”

Radaelli: "Siamo pronti a contribuire con le nostre tecnologie i nostri servizi"

Il Piano Nazionale Scuola Digitale appena varato dal Miur “è una buona notizia, poiché parte al tempo stesso dalla necessità di investire sulle infrastrutture di rete (600 milioni in 5 anni per la banda ultralarga in tutte le scuole) e sulla formazione degli insegnanti e degli studenti, nell’ottica di un’innovazione che sia innanzitutto culturale. Noi, come imprese del settore tecnologico, siamo pronti per contribuire per la nostra parte“. L’endorsement arriva da Cristiano Radaelli, presidente di Anitec, l’associazione delle industrie italiane di Ict e cofondatrice di Confindustria Digitale che coordina per l’Italia il programma europeo eSkills for Jobs, varato da Bruxelles per sviluppare le competenze tecnologiche a partire dalla formazione scolastica.

Un “obiettivo comune”, dunque, sottolinea il numero uno di Anitec, quello di e-Skills for Jobs e del Piano Nazionale Scuola Digitale. A livello Ue, cresce infatti del 3% annuo l’offerta di posti di lavoro ad alte competenze digitali. Ma, nonostante l’elevata domanda di competenze tecnologiche nel mondo del lavoro, in Italia si registra la percentuale più bassa su scala Ue di giovani occupati nel settore digitale: solo il 12% contro il 16% della media europea, nonostante anche in Europa il divario tra il numero di posti di lavoro offerti e il numero di persone con le giuste competenze digitali cresca del 3% ogni anno, secondo la Commissione Europea.

A livello europeo, le professioni Ict sono date in crescita del 27% e “si riscontra una necessità di figure sempre più specifiche”, dal data scientist al chief technology officer, dallo sviluppatore mobile ai big data architect, evidenzia Radaelli. Ed i dati parlano chiaro. In Italia l’80% dei computer all’interno delle scuole si trova in aule dedicate e solo il 10% invece è allocato nelle classi a disposizione di alunni e soprattutto di professori che lo utilizzano per aggiornare il registro elettronico. Un altro dato rilevante è che in Italia solo il 52% degli alunni frequenta una scuola con il 90% dei computer funzionanti mentre in Europa si parla del 76%.

Secondo stime della Commissione Europea, inoltre, il gap in tutta l’Ue passerà dai 275.000 posti di lavoro nel 2012 a mezzo milione l’anno prossimo e 900.000 entro il 2020. Si evidenzia inoltre che nel 2015 si è verificata una riduzione del 2,2% del budget dedicato dalle imprese italiane agli investimenti in Ict, stando ai dati del Politecnico di Milano.

Anche su questi temi lavora la campagna eSkills for Jobs 2015-2016, coordinata da DigitalEurope e European Schoolnet in collaborazione con numerosi partner europei. Promossa dalla Commissione Europea (DG Growth), è coordinata in Italia da Anitec con il patrocinio del Miur, di Agenzia per l’Italia Digitale, Anci ed Expo Milano 2015. Il progetto si avvale del contributo di importanti personalità fra ambassador e digital icons: www.eskillsforjobs.it.

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