Il digitale in tutte le sue forme può invece trasformarsi in uno strumento in grado di traghettare la scuola verso una didattica per competenze, che sappia mettere davvero il ragazzo al centro del processo di apprendimento.

“I ragazzi devono essere protagonisti del proprio apprendimento – spiega Dianora Bardi, vicepresidente del Centro Studi ImparaDigitale e artefice del metodo dalle classi del Liceo Scientifico Lussana di Bergamo – e, se davvero vogliamo che lo diventino,  noi dobbiamo ascoltarli per capirne i bisogni, per costruire una scuola che soddisfi le loro esigenze”.

Siamo di fronte, conferma a Tuttoscuola  la dirigente scolastica Antonella Cosentino, in servizio presso il Liceo scientifico “ Filolao” di Crotone, “ad una vera e propria rivoluzione copernicana per la scuola in generale, a cominciare dai tempi di lavoro di docenti, personale Ata, e dirigenti, impegnati a ripensare le modalità di fare scuola, dalla logistica alle infrastrutture, alla didattica”.  Il prof. Salvatore Buzzurro aggiunge che “le tecnologie hanno letteralmente rivoluzionato il modo di insegnare e di apprendere le discipline scientifiche, rispetto ai metodi d’insegnamento tradizionali degli anni precedenti”.

Un percorso lungo e faticoso che potrebbe essere facilitato anche dai feedback delle esperienze maturate negli ultimi anni nelle scuole, acquisiti con il rapporto di monitoraggio realizzato per conto del Miur dalla Fondazione Agnelli e dalla Fondazione per la Scuola della Compagnia San Paolo, in collaborazione con alcuni enti di ricerca.

Ma non basta, occorre per Michele Calascibetta, direttore generale dell’ufficio scolastico regionale delle Marche, “perseguire un grande cambiamento culturale in grado di animare le politiche di innovazione. Da qui la necessità di un piano organico di formazione in servizio del personale docente capace di scardinare le resistenze al cambiamento. La collaborazione deve arrivare anche dalle imprese che possono fare molto per vitalizzare la funzione sussidiaria del mercato come stimolo a diffondere innovazione”.