Tuttoscuola: Scuola digitale

O la scuola o la vita/1. Oltre il dilemma

Più di quattrocento tra docenti e dirigenti scolastici hanno seguito con vivo interesse il seminario internazionale promosso il 24 e 25 febbraio scorsi a Bologna dall’ADi (Associazione Docenti italiani), l’associazione presieduta da Alessandra Cenerini, sul tema ‘O la scuola o la vista. Studenti, questi sconosciuti’.

Un seminario che ha ospitato un vero e proprio spettacolo teatrale, interpretato con impegno e risultati sorprendenti da un gruppo di studentesse e studenti di scuola secondaria, ben guidati dalla regista Rossella Dassu, su testi di Rosario Drago. Al centro la condizione di vera e propria dissociazione esistenziale vissuta dagli studenti delle ultime generazioni, divisi tra una scuola che percepiscono come costrittiva, afflittiva, noiosa, vecchia, e il mondo vitale degli smartphone, dei social network, della musica, di ciò che si impara fuori della scuola attraverso quel mix di parole (spesso neologismi), immagini, suoni, stimoli all’apprendimento interattivo e cooperativo che è alla base della comunicazione tra i giovani di oggi.

Il tema del seminario, un tema peraltro molto dibattuto anche a livello internazionale, era quello di come ricomporre in capo allo studente questa scissione tra scuola e vita, restituendo vitalità, cioè interesse e capacità di coinvolgimento, all’apprendimento che si realizza a scuola. La convinzione di molti è che il mancato scioglimento del dilemma tra la scuola e la vita vedrebbe soccombere la scuola, intesa come istituzione preposta alla formazione delle nuove generazioni, rispetto a quanto la ‘vita’, intesa come extrascuola ‘educante’, potrebbe proporre in alternativa ai sistemi scolastici tradizionali. La ‘vita’ è per definizione dinamica, creativa, motivante per i giovani. O entrerà nelle aule scolastiche, o queste finiranno per spopolarsi fino a diventare archeologia educativa, come i capannoni industriali dismessi perché di essi non c’è più bisogno.

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