
Millenovecento nuovi ‘insospettabili’ internauti he appartengono alle fasce di popolazione più esposte al divario digitale, come anziani, donne, disoccupati ed extracomunitari. Si tratta di un progetto pilota realizzato dall’Assessorato all’Istruzione Formazione e Diritto allo Studio della Regione Lazio attraverso la Filas (la società regionale dedicata al sostegno dell’innovazione), in collaborazione con istituti scolastici e l’Università Roma 3.
I numeri sui primi 6 mesi dei corsi e-citizen, presentati o a Roma nel corso di una tavola rotonda, rivelano un crescente interesse per internet e le nuove tecnologie che accomuna tutte le generazioni.
1869 corsisti (1200 l’obiettivo iniziale), un esubero di altre 1000 richieste di partecipazione, 4.500 ore di pratica in 41 sedi tra università, scuole e Cpt del Lazio, dislocate nelle 5 province del Lazio;< 64 docenti aiutati da oltre 400 giovani ‘facilitatori’ provenienti dalle scuole superiori laziali. Un esempio di e-democracy che rovescia un paradigma tradizionale tra generazioni e permette all’esperienza dei più giovani di aiutare i meno giovani.
Infatti i facilitatori nei corsi sono studenti delle scuole superiori ed insegnanti che affiancano il tutor previsto per ogni corso. Si tratta inoltre di un modello didattico innovativo che paga, vista la bassissima quota di abbandono dei corsi (3 per cento). Il partecipante tipo è di sesso femminile (66 per cento), con un’età attorno ai 50 anni (48 per le donne, 54 per gli uomini), in possesso di un diploma di scuola superiore (57per cento).
L’opposto del tipico navigatore italiano, che secondo Federcomin è maschio (65 per cento) di età media attorno ai 35 anni e spesso laureato (24per cento). La valenza sociale del progetto è ancora più evidente se si analizza la distribuzione per attività: circa il 55 per cento delle donne è in pensione (20 per cento) o casalinga (35 per cento). Gli uomini pensionati sono il 56 per cento e superano spesso i 65 anni (50 per cento). E se i giovani preferiscono la musica, i video e la web tv, per gli iscritti ai corsi informazione, e-government ed e-banking sono tra le attività preferite, insieme a chat, mail e forum.
Ha detto l’assessore Silvia Costa in merito: “Il Lazio è la prima regione italiana ad adottare il programma europeo e-Citizen, e centra così tre obiettivi con un unico progetto. Aumenta l’alfabetizzazione informatica dei suoi cittadini; contribuisce ad accorciare le distanze culturali tra generazioni e applica un moltiplicatore sociale sul fronte dell’inclusione. Perchè – secondo la Costa – oggi internet è una finestra sul mondo fondamentale anche come moderno deterrente all’isolamento delle categorie più deboli. Per questo progetto il mio Assessorato ha stanziato 850 mila euro, mentre quasi 180 mila euro sono stati messi a disposizione dagli altri partner.”.
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