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Maturità 2010/4. La valutazione della prova di italiano

E’ significativo che il 36,9% dei candidati 2010 abbia scelto l’argomento di ambito socio-economico sulla Ricerca della felicità, e che il 25,3% si sia orientato sul tema di carattere generale Scopi e usi della musica nella società contemporanea. Se a queste percentuali si aggiunge il 19% che ha scelto il saggio breve tecnico-scientifico Siamo soli?, e che anche il saggio breve artistico-letterario Piacere e piaceri  (9,3%) si presta a una trattazione molto personalizzata, si constata che oltre il 90% dei maturandi ha finito per “svolgere un tema”, come si sarebbe detto un tempo, potendolo però scegliere in una gamma di proposte più ampia che in passato.

La questione più importante (ma lo è sempre stata) diventa a questo punto quella dei criteri di valutazione della prova da parte della commissione, operazione in teoria collegiale, ma spesso delegata al docente di italiano. Si sa che tali criteri possono essere molto soggettivi – malgrado le molte e anche ben fatte griglie di correzione che circolano – soprattutto in presenza di argomenti che stimolano l’interesse del candidato, come è accaduto quest’anno stando alla maggior parte dei commenti apparsi sui quotidiani.

A differenza di quanto è già oggi tecnicamente possibile fare con altri tipi di materie, che si prestano di più a prove oggettive e a correzioni rapide, anche informatizzate, la valutazione delle composizioni scritte resta per ora affidata quasi ovunque agli insegnanti. Ma negli USA sono in fase avanzata di sperimentazione software “valutatori” che danno risultati sempre più vicini a quelli di insegnanti considerati particolarmente esperti e affidabili.

In futuro quindi la terza prova della nostra maturità, nazionale e standardizzata (forse) dal 2012, potrebbe essere affiancata da altre prove, anche non standardizzabili come i “temi” (essays negli USA, dissertations in Francia etc.), alla cui valutazione provvederebbe un software. Una prospettiva che farà discutere, ma che bisogna collocare nell’orizzonte delle cose possibili e forse probabili.

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