Tuttoscuola: Scuola digitale

Maturità 2010/2. La tecnologia salverà l’esame?

Se il ministro Gelmini terrà fede a quanto già più volte annunciato, e se non interverranno ostacoli di tipo politico sul cammino del governo, nel 2012 la terza prova della maturità sarà trasformata in una prova nazionale standardizzata.

Perderà così quel carattere un po’ improvvisato e casereccio conferitole dal voto bipartisan con il quale il Parlamento decise a suo tempo di introdurla, in omaggio all’autonomia delle scuole (legge n. 425/1997, art. 3, c. 2: “il testo della terza prova scritta è predisposto dalla Commissione d’esame con modalità predefinite“). Servirà però una modifica della legge vigente, ed è auspicabile che anche questa volta il voto sia bipartisan, sia pure orientato in direzione opposta.

C’è da chiedersi, a questo punto, se il cambiamento delle caratteristiche della terza prova non debba essere accompagnato, visto che comunque serve una legge, anche da altre misure legislative volte a rendere più affidabile e oggettiva la valutazione delle prestazioni degli studenti ai vari livelli di scuola. Andrebbero adeguatamente rafforzate la struttura e le competenze dell’Invalsi in materia di predisposizione e gestione di appositi test nazionali, almeno per le discipline fondamentali, in stretta cooperazione con un rinnovato e potenziato Ispettorato.

L’informatizzazione delle scuole e i nuovi software interattivi dovrebbero rendere in breve tempo possibile una sistematica verifica dei risultati dell’insegnamento e dell’apprendimento. Il primo banco di prova potrebbe essere costituito dagli esami (anche quello di licenza media), ma questo tipo di verifiche dovrebbe essere condotto a tutti i livelli. La tecnologia ormai lo consente.

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